Congedo parentale di paternità, obbligatorio e facoltativo, ridisciplinato grazie alla riforma del lavoro 2012, firmata dal Ministro del governo tecnico, Elsa Fornero. Misure sperimentali a sostegno della maternità e anche della paternità per il periodo 2013-2015, che promuovono una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Congedo parentale paternità
Sono tante così le misure che la riforma del lavoro 2012 prevede a sostegno della maternità e della paternità e in particolar modo a sostegno di quest’ultima, considerando i tempi moderni in cui la donna riesce difficilmente a conciliare il lavoro (necessario visto che un solo stipendio non può mandare avanti una famiglia composta anche da un solo figlio) con il mestiere di madre. Parola d’ordine è quindi incentivare anche i padri a potersi prendere cura dei figli. Si parla allora di congedo paternità obbligatorio, ossia l’introduzione dell’obbligo per il padre lavoratore di astenersi dal lavoro, per un giorno entro 5 mesi dalla nascita del figlio, con un’indennità pari al 100% della retribuzione. Entriamo nei particolari.
Congedo paternità obbligatorio e congedo paternità facoltativo
Inizialmente la riforma prevedeva 3 giorni di congedo parentale di paternità, ma nel passaggio definitivo della legge in parlamento, si è stabilito che il padre lavoratore dipendente può astenersi per altri due giorni, anche continuativi, ( qui si parla di congedo parentale di paternità facoltativo) previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima. In sostanza si distingue tra congedo parentale di paternità obbligatorio e facoltativo. Nel primo caso il padre lavoratore dipendente deve astenersi dal lavoro, durante i primi 5 mesi di vita del bimbo, un giorno soltanto e non sostituisce il congedo parentale della madre, bensì è in più, lo affianca.
Congedo paternità: come procedere
Il padre lavoratore dipendente che intenda fruire del congedo parentale deve dare preventiva comunicazione in forma essenzialmente scritta al suo datore di lavoro, indicando i giorni prescelti in cui si asterrà dal lavoro con un preavviso di almeno 15 giorni.
Congedo paternità retribuzione
Nei giorni di congedo parentale, i 3 giorni di assenza dal lavoro, sono coperti da un’indennità giornaliera a totale carico dell’Inps pari al 100 per cento della retribuzione, sia nel caso di congedo parentale obbligatorio che in quello facoltativo. Di primo acchito si nota un trattamento di favore rispetto al congedo parentale della madre, per cui l’indennità in caso di astensione dal lavoro è indennizzata all’80 per cento.