Dopo l’Imu e l’Imu bis arriva il Super Imu: sembra il sequel di un film e invece è la tassa sulle proprietà immobiliari ripresentata con un nome e una finalità diverse di volta in volta. Quello che non cambia è il destinatario (o vittima) ovvero il proprietario immobiliare (vedi anche Imu seconda casa: arriva il salasso e gli italiani vendono).
Uno dei punti più discutibili dell’applicazione dell’Imu era l’aliquota adottata per le seconde case: in molti si sono chiesti se la locazione poteva essere considerato ancora un investimento conveniente (vedi anche Imu sulla seconda casa: aumentano gli affitti e IMU sulla seconda casa: salasso e previsioni).
Da questa prospettiva si insidia però lo spettro di una nuova stangata indirizzata stavolta ai proprietari di immobili sfitti.
E’ stato infatti anticipato che, se a luglio dopo il pagamento della prima rata dell’acconto (da saldare entro il prossimo 18 giugno) il gettito (come verosimilmente accadrà) dovesse risultare insufficiente, il Governo potrebbe attingere alle case di proprietà lasciate sfitte.
Case non locate
Saranno quindi colpite da questa nuova ipotetica tassa le seconde e le terze case non soggette a contratto di locazione, siano esse dimore di vacanza o appartamenti occupati dai figli del proprietario a titolo gratuito.
In ogni caso è evidente che si tratta di immobili che non producono reddito. Allora perché accanirsi su questi immobili? Il motivo è facilmente intuibile: spesso i proprietari abitano in Comuni diversi da quelli in cui è ubicato l’immobile sfitto e quindi non possono rivalersi contro il sindaco che ha aumentato le tasse.
Si tratta quindi di una maliziosa scelta demagogica, per tenere a bada i propri elettori.
I dati raccolti dall’Associazione dei Comuni mediante la compilazione di questionari inviati ai sindaci, lascia intendere che si tratta di un’ipotesi tutt’altro che remota: le stime dell’esecutivo prevedono una raccolta pari a circa 21 miliardi di euro (dei quali 10 sarebbero destinati ai Comuni e 11 all’Erario) mentre i Comuni sono decisamente più cauti.
Aliquote per seconde case
Attualmente l’aliquota prevista per le seconde case (a prescindere dalla destinazione d’uso) è dello 0,76%, con un’oscillazione verso l’alto e verso il basso di 0,3 punti percentuali a discrezione dei sindaci.
Alcuni Comuni, come ad esempio Firenze, hanno già peraltro deciso di applicare l’aliquota ritoccata verso l’alto per le case sfitte.
Difficile credere, come aveva auspicato il Pdl, che il Super Imu, qualora introdotto, sia un tributo una tantum: l’obiettivo di raccolta di 21 miliardi di euro è stato infatti già introdotto anche nel bilancio per il 2013.
Ma qualcuno a Palazzo Marino anche avanzato l’ipotesi di ritoccare verso l’alto l’Imu sulla prima casa, elevando l’aliquota minima da 0,4 a 0,5%. Secondo le simulazioni dei tecnici in questo modo si dovrebbero recuperare altri 55 milioni di euro extra.