Le parole chiave per ridurre lo spreco alimentare sono creatività e pianificazione. I dati del Wwf parlano chiaro: ogni italiano cestina 27 chili di cibo all’anno. La percentuale rispetto al 2022, però, è migliorata anche se si deve fare ancora tanto.
Il problema dello spreco alimentare è uno dei più gravi dell’attuale sistema occidentale. Se si riducessero gli sprechi o le perdite alimentari, infatti, si potrebbe garantire cibo a tutti (anche ai più sfortunati) e si ridurrebbero le emissioni di gas serra.
È arrivato quindi il momento di ridurre ogni spreco: agire adesso significa rendere il futuro più sostenibile per le generazioni che verranno.
Il problema che riguarda tutte le famiglie
È un problema che riguarda da vicino tutte le famiglie quello dello spreco alimentare. Eppure, per iniziare a ridurre tale fenomeno basterebbe davvero poco e molto buonsenso.
La prima cosa da fare dovrebbe essere quella di controllare ciò che si ha in frigo prima di andare a fare la spesa. In questo modo si eviterà di acquistare doppioni e si consumerà quello che si ha.
Il secondo consiglio è quello di pianificare i pasti che si dovranno preparare nell’arco della settimana in modo tale da comperare solo quello che serve. Quando si è al supermercato, poi, non bisognerà lasciarsi abbindolare della offerte perché il rischio è quello di tornare alla propria dimora con prodotti che non servono. Fare una lista prima di andare in negozio, potrebbe essere la giusta scelta.
A casa, poi, sarà necessario conservare il cibo correttamente così come nel frigo riponendolo nei ripiani giusti.
Tutti gli articoli hanno, infine, una scadenza per cui il suggerimento sarà quello di riporre avanti gli alimenti più vecchi e dietro quelli appena acquistati.
Gli altri suggerimenti
Contro lo spreco alimentare, un altro suggerimento è quello di congelare il cibo in eccesso. Non solo carne e pesce, anche le verdure si potranno congelare dopo averle cotte così come molti alimenti avanzati.
Attenzione anche alla scadenza. C’è quella che recita “ da consumarsi preferibilmente entro” e quella “da consumarsi entro”. La prima comunica che il prodotto in questione garantisce il valore nutrizionale entro quella data. Dopo, le caratteristiche del prodotto potrebbero risultare alterate. Non significa quindi che dopo quella data l’alimento non sia più commestibile o sicuro.
Da consumare entro, invece, significa che dopo quella data (riguarda soprattutto alimenti freschi come latte e uova) l’alimento non deve essere consumato. Ovviamente in alcuni casi è possibile qualche giorno di tolleranza purché il prodotto sia stato conservato correttamente anche se sarebbe meglio non rischiare.