Il dicembre caldo dell’economia
Il 14 dicembre scorso, a distanza di un anno, la Federal Reserve alza per la seconda volta in 10 anni e mezzo i tassi USA di 25 punti base, portandoli allo 0,50-0,75%. E’ la prova dell’irrigidimento della politica monetaria americana, che spinge il cambio euro-dollaro ai minimi dal 2002, fino ai pressi di 1,0350. (Leggi anche: La Fed alza i tassi USA: aspettative d’inflazione cresciute di molto)
Dicembre è mese caldo anche per l’Europa, dove MPS fallisce la ricapitalizzazione privata per 5 miliardi di euro, costringendo il governo Gentiloni, nato dopo la dura sconfitta dell’ex premier Matteo Renzi al referendum costituzionale di tre settimane fa, a varare un salvataggio pubblico.
Per concludere, il 2016 avrebbe dovuto vedere l’oro schizzare verso i nuovi massimi degli ultimi anni, ma così non è stato. Il vincitore è stato inaspettatamente il Bitcoin, la moneta digitale ancora ignota ai più, ma che anche sulle misure di “demonetizzazione” varate in India e in Venezuela, ha sfondato i 900 dollari, guadagnando oltre il 110% quest’anno. (Leggi anche: Bitcoin, ecco perché la criptomoneta vince nel 2016)