Lo scorso 27 gennaio sono state pubblicate sul sito ufficiale dell’Arbitro Bancario Finanziario nuove decisioni riguardanti cessione del quinto, delegazione di pagamento, estinzione anticipata, carta di credito, prepagata ma anche buoni fruttiferi postali. Nel dettaglio la decisione numero 23359 del 18 dicembre 2020 del Collegio di Napoli riguarda 20 buoni postali ordinari triennali appartenenti alla serie Q/P emessi dopo l’entrata in vigore del DM del 13 giugno 1986. Ecco maggiori dettagli.
I 20 bfp serie Q/P
I titolari di 20 buoni postali fruttiferi ordinari triennali appartenenti alla serie Q/P hanno riferito di aver ricevuto dall’intermediario un importo più basso rispetto alla tabella apposta sul retro dei buoni.
La contestazione dell’intermediario
L’intermediario ha contestato la richiesta dei ricorrenti rilevando che i buoni ordinari in contestazione appartenevano a tutti gli effetti alla serie “Q” che è stata istituita con il DM del 13 giugno 1986. Su tali titoli al momento del rilascio era stato apposto il timbro Q/P e quello delle condizioni. In merito a queste ultime il Decreto prevedeva che sul retro venisse apposto un timbro con l’indicazione dei nuovi tassi di interesse e non anche l’importo che doveva essere corrisposto ogni due mesi dal ventunesimo al trentesimo anno. Il sistema di calcolo di quest’ultimo ovvero l’interesse semplice restava infatti invariato e rapportato al massimo raggiunto e quindi per i buoni in esame al tasso del 12% e non a quello del 15% come indicato nel timbro.
La decisione del Collegio di Napoli
Dall’esame della documentazione cartacea, il Collegio di Napoli ha constatato che i buoni erano stati tutti emessi su moduli della precedente serie P poi corretta in Q/P.
Attenzione, c’è però un problema. Parliamo dell’inadempienza dell’intermediario che in questo caso è Poste Italiane. A questo link, infatti, si possono verificare tutte le decisioni approvate dall’ABF e non rispettate. Quando ciò accade il risparmiatore deve purtroppo attivare una nuova azione giudiziaria.
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