4 modi scientifici per comprare gli ingredienti della felicità più un bonus

Non è quanti soldi hai ma come li spendi: la scienza ha svelato il segreto della felicità?
1 anno fa
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foto @ pixabay

I soldi non comprano la felicità: quante volte lo abbiamo letto, sentito o anche detto noi stessi? E basta vedere quante persone ricche al mondo sono infelici per confermare questo assunto. Tuttavia la scienza sembra suggerirci il contrario: alcuni studi hanno selezionato metodi di spesa e investimento per la felicità. Nessuna garanzia è ovvio perché l’attitudine personale alla felicità fa la differenza. Ma esistono modi sbagliati e giusti per spendere o investire i soldi se vogliamo provare ad essere felici.

Come dire: queste scelte ponderate ci permettono di avere in mano gli ingredienti della felicità. Poi sta a noi saperli mescolare nel modo giusto per realizzare la nostra personale ricetta di felicità.

Immaginate di vivere in un mondo in cui i soldi siano i frutti degli alberi, a disposizione di tutti; e che nei negozi si vendano grammi di felicità. Vi vedo con la faccia sognante ad esclamare “magari!”. Tuttavia in modo meno poetico forse ma le cose vanno proprio così. O almeno così dicono alcuni studi scientifici.  I soldi non piovono dal cielo nella realtà e non crescono sugli alberi ma è vero che ognuno può trovare il modo per raggiungerli e coglierli. La differenza la fa il modo in cui li spendiamo.

4 modi giusti e 1 sbagliato per spendere i soldi

Il titolo di questo paragrafo potrebbe trarre in inganno. In realtà sappiamo bene che non esiste un modo valido per tutti per essere felici perché siamo tutti diversi. Tuttavia ci sono degli approcci ai soldi e agli investimenti che creano il giusto setting per la serenità. E altri che, al contrario, ci generano ansia e stress.

Passi di felicità

Investire in viaggi può regalare non solo esperienze indimenticabili, ma anche nuove prospettive sulla vita. C’è chi trova la serenità su una spiaggia paradisiaca o chi si sente più a suo agio in una vibrante capitale cosmopolita.

L’importante è non interpretare la felicità come una destinazione ma come un viaggio alla scoperta continua.

Mens sana in corpore sano

Un corpo sano è un serbatoio di felicità. Investire in attività fisiche e mentali può portare benefici a lungo termine. Che si tratti di iscriversi in palestra, praticare yoga o dedicarsi a una nuova attività sportiva, l’investimento nella salute personale paga dividendi emozionali.

La felicità è servita!

Provare cibi deliziosi e cucinare con amore: investire in esperienze gastronomiche può portare un sorriso in più  e soddisfare il palato.

Pagine di felicità

La cultura può far germogliare semi di felicità. Anche nella frenesia della vita quotidiana, cerchiamo di non sottovalutare il potere di un buon libro, di un concerto o di una visita a un museo. L’investire in esperienze culturali può espandere la mente e nutrire l’anima.

L’acquisto sbagliato

Oggi con rate e finanziamenti possiamo permetterci anche cose oltre alle nostre reali possibilità. Ma è davvero così? Comprare una macchina molto costosa ma che consuma molto o è difficile da parcheggiare senza il timore che qualcuno la possa danneggiare ci provoca ansia.

Come sapere se un acquisto ti renderà felice prima di farlo

Alzi la mano chi non ha mai ceduto allo shopping compulsivo? Eppure per capire se un acquisto ci renderà felici davvero c’è una domanda che spesso funziona. “Posso condividerlo?”. L’interrogativo non si riferisce solo alla condivisione puramente materiale di un piatto o di un viaggio ad esempio. Un libro crea condivisione nel momento in cui ne discutiamo con altre persone.

Può sembrare banale ma l’essenza della felicità per molte persone è proprio nella condivisione. Ciò che ci rende veramente felici è poter stare con gli altri. E dopo l’isolamento forzato da Covid questo forse è più evidente per molti. Avere relazioni solide, non necessariamente amorose, rende più sereni.

Allora possiamo confermare che i soldi ci possono aiutare a essere felici, nella misura in cui li usiamo per costruire rapporti positivi.

Il metodo scientifico per comprare la felicità

Anche in questo caso abbiamo giocato un po’ provocatoriamente sul titolo. Tuttavia esistono diversi studi che confermano una correlazione positiva tra la spesa e la felicità:

Studio di Dunn, Gilbert, and Wilson (2011): Questo studio, pubblicato su “Science,” suggerisce che spendere denaro per esperienze, come viaggi o attività culturali, porta a una maggiore felicità rispetto alla spesa per beni materiali. Le esperienze tendono a fornire ricordi duraturi e connessioni emotive più profonde, contribuendo alla soddisfazione generale della vita.

Ricerca di Norton e Dunn (2013): Elizabeth Dunn, professore di psicologia presso l’Università della Columbia Britannica, ha condotto diversi studi sull’argomento. In uno di essi, ha scoperto che le persone che spendono i loro soldi per gli altri o per cause benefiche sperimentano un aumento della felicità rispetto a chi li spende solo per sé stesso.

Studio di Van Boven e Gilovich (2003): Questo studio, pubblicato su “Journal of Personality and Social Psychology,” evidenzia che le persone tendono a trarre più felicità dalle esperienze rispetto ai beni materiali. La ragione di ciò è che le esperienze sono più difficili da confrontare e valutare rispetto agli oggetti, riducendo così il rischio di confronti sociali negativi.

Ricerca di Howell e Hill (2009): Uno studio condotto da Travis J. Howell e Ryan Hill ha esaminato la connessione tra la spesa per le esperienze e la felicità a lungo termine. Hanno concluso che, anche se le esperienze possono essere più costose inizialmente, la felicità derivante da esse persiste nel tempo, a differenza della soddisfazione derivante dagli oggetti materiali.

Sono studi non collegati l’uno all’altro eppure tutti suggeriscono che la felicità può essere influenzata dalla scelta consapevole di come spendiamo i nostri soldi, privilegiando esperienze significative e atti generosi.

E tu? Quanto pagheresti per qualche grammo di felicità?

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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