5) La tanto temuta “guerra valutaria”, in sé realmente in grado di annichilire il commercio mondiale e il benessere a cui siamo arrivati, sembra scemare.
Gli USA hanno iniziato ad alzare i tassi dal dicembre 2015 e presto dovrebbero seguire banche centrali come BCE, Bank of England, SNB e altre minori, mentre la Bank of Japan si è limitata ad oggi ad apportare solo qualche correttivo alla sua politica monetaria ultra-espansiva. I tassi di cambio, pur molto gradualmente, si starebbero così riportando a livelli più rispondenti ai fondamentali delle economie, come nel caso del cambio euro-dollaro, che pochi mesi fa era prossimo alla parità e che oggi si avvicina alla soglia di 1,20. La lenta normalizzazione delle politiche monetarie dovrebbe anche evitare lo scoppio imminente della bolla finanziaria globale, che resta ad oggi la vera, grande minaccia alla ricchezza del pianeta. Il dollaro debole degli ultimi mesi, infine, torna a far respirare i mercati emergenti, che dal 2008 al 2013 hanno approfittato dell’azzeramento dei tassi, indebitandosi in valuta americana a ritmi senza precedenti. (Leggi anche: Guerra valutaria a colpi di stimoli, così banche centrali minacciano commercio mondiale)