La scelta di presentare il Modello 730 tramite Caf o datore di lavoro che agisca come sostituto di imposta per poter avere il rimborso diretto sulla basta paga o l’assegno pensione non è del tutto personale ma dipende anche dall’importo. In questo senso anche l’Agenzia delle Entrate (con la circolare n. 13 del 31 maggio 2019) ha chiarito quali sono le regole stabilendo che l’ammontare del credito non può superare i 5.000 euro. Nella circolare sopra citata si trovano alcuni chiarimenti importanti rispetto ad alcuni nodi cruciali della dichiarazione dei redditi. L’obiettivo è quello di limitare al minimo i possibili errori dei contribuenti. In questo articolo ci concentriamo sul credito massimo che può chiedere in compensazione chi si rivolger al Caf o presenta il 730 tramite datore di lavoro.
730/2019 Caf: importo massimo del rimborso
Il documento chiarisce che la responsabilità del CAF o del professionista non si applica qualora i dati dichiarati trovino corrispondenza nei documenti acquisiti in sede di apposizione del visto.
Per quanto riguarda più nello specifico il punto che qui interessa, le Entrate hanno chiarito che l’eventuale credito che si può portare in compensazione nel Quadro I non potrà essere superiore a euro 5.000. Se un contribuente non è in possesso dei redditi derivanti da attività di impresa o di lavoro autonomo e si rivolger comunque all’assistenza fiscale di un CAF o di un professionista abilitato, per la compensazione di crediti superiori a euro 5.000, dovrà cercare di ottenere l’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Redditi PF.