Invio del 730/2020: occhio ai controlli preventivi

I controlli preventivi riguardano anche i 730 presentati tramite il commercialista.
4 anni fa
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I 730 inviati dai contribuenti potrebbero essere oggetto di controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle entrate.

 

Quando un 730 è sottoposto a tale tipo di controlli? Quali sono le conseguenze per il contribuente?

 

A queste domande risponderemo in questo articolo.

 

Se hai inviato il 730/2020 e vuoi informazione sulla tempistica di effettuazione dei conguagli non rimane che seguirci.

 

Il 730/2020: c’era tempo fino al 30 settembre

Il 730 poteva essere inviato entro il 30 settembre.

 

Trascorsa tale data, l’unico modello dichiarativo presentabile è il modello Redditi PF 2020.

 

I contribuenti che hanno puntualmente presentato il 730, ora potrebbero fare i conti con i c.d controlli preventivi.

I controlli preventivi

L’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, prevede i c.d controlli preventivi sul modello 730.

 

In particolare, tali controlli scattano:

 

  • nel caso di presentazione della dichiarazione direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta,
  • con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata.

 

Difatti, tali modifiche devono incidere sulla corretta determinazione dell’Irpef dovuta dal contribuente.

 

Inoltre, le modifiche apportate, devono presentare specifici elementi di incoerenza ovvero determinare un rimborso Irpef superiore a 4.000 euro.

 

Tali elementi di incoerenza sono individuati anno per anno dall’Agenzia delle entrate, con apposito provvedimento.

 

Attenzione, i controlli preventivi possono trovare applicazione anche con riferimento alle dichiarazioni presentate ai CAF o ai professionisti abilitati(Provvedimento, Agenzia delle entrate, Prot. n. 2020/225347).

 

“Per effetto del richiamo al citato articolo 5, comma 3-bis, contenuto nell’articolo 1, comma 4, dello stesso decreto legislativo n. 175 del 2014”.

Professionisti chiamati ad apporre il visto di conformità sul 730.

 

C’è un termine entro il quale possono scattare tale tipo di controlli? 

 

Tale tipologia di controlli può scattare:

 

  • entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione,
  • ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.

I rimborsi Irpef se scattano i controlli preventivi

Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.

 

Restano fermi i controlli ordinari previsti in materia di imposte sui redditi.

 

Il riferimento è ai controlli automatici, formali o in accertamento.

Gli elementi di incoerenza per il 2020

 

In riferimento al 730/2020, possono far scattare i controlli preventivi, i seguenti elementi di incoerenza:

  1. lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento,
  2. nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente, o
  3. la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni.

 

L’incoerenza può essere verificata anche in riferimento ai dati esposti nella certificazione unica (C.U.).

 

Ad esempio, l’Agenzia delle entrate, tramite il Sistema Tessera sanitaria (STS) è a conoscenza che il Signor Rossi ha sostenuto in totale spese per farmaci pari a € 500; in dichiarazione lo stesso soggetto ne indica 800.

 

Le comunicazioni fatte dagli “operatori sanitari al S.T.S”. sono finalizzate alla predisposizione della dichiarazione precompilata da parte dell’Agenzia delle entrate.

 

Questo tipo di discostamento potrebbe attivare i controlli preventivi.

 

Ancora, è  altresì considerato elemento di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi modello 730/2020 con esito a rimborso:

 

  • la presenza di situazioni di rischio
  • individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.

Controlli preventivi: come viene informato il contribuente?

Il contribuente il cui 730 è sottoposto a controllo prevenivo deve essere informato.

 

Come prima conseguenza non riceverà i conguagli nei termini ordinari. (vedi paragrafo precedente).

 

Per le dichiarazioni 730 presentate direttamente via web l’Agenzia delle entrate informa il contribuente mediante:

 

  • un messaggio di posta elettronica all’indirizzo e-mail
  • necessariamente indicato dal contribuente stesso in fase di presentazione diretta della dichiarazione.

 

Nella e-mail viene comunicato che l’Agenzia delle entrate dispone l’erogazione del rimborso spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo.

Difatti, non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.

 

Se il contribuente si è rivolto ad un Caf/professionista o ha richiesto l’assistenza fiscale al proprio sostituto d’imposta, l’Agenzia informa, in primis,  il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale. Ad esempio il Commercialista.

 

Dopo, Il Caf/professionista deve informare il contribuente che l’Agenzia delle entrate ha attivato i controlli preventivi. Con le suddette conseguenze sui conguagli.

 

L’eventuale secondo o unico acconto dovuto dovrà essere versato mediante modello F24 entro il 30 novembre.

 

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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