“La ragione per cui forse possiamo veramente apprezzare un tramonto è che non possiamo controllarlo. Quando osservo un tramonto come facevo l’altra sera non mi capita di dire: “Addolcire un po’ l’arancione sull’angolo destro, mettere un po’ più di rosso porpora alla base, ed usare tinte più rosa per il colore delle nuvole”. Non tento di controllare un tramonto. Ammiro con soggezione il suo dispiegarsi“, affermava Carl Rogers.
Il tramonto e alcune bellezze della natura, in effetti, sono tra le poche cose che sfuggono al controllo del genere umano.
Come non annoverare l’Agenzia delle Entrate, sempre pronta a verificare i vari movimenti dei contribuenti al fine di scovare eventuali errori o, ancor peggio, tentativi di evasione fiscale. Proprio in tale ambito si inseriscono i controlli sulla dichiarazione dei redditi, che possono essere automatici, formali o di merito. Ecco in cosa consistono.
730, differenze tra controlli automatici, formali e di merito
Anche quest’anno bisogna presentare la dichiarazione dei redditi che, come al solito, finirà per essere sottoposta a dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultimi possono essere di tre tipi, ovvero automatico, formale e di merito. Ma in cosa consistono e soprattutto quali sono le differenze? Ebbene, il controllo automatico viene effettuato su tutte le dichiarazioni inviate attraverso un software ad hoc che rileva eventuali errori e incongruenze tra i dati presenti nella dichiarazione e quelli a disposizione dell’anagrafe tributaria. Ne sono un chiaro esempio le spese sanitarie o quelle per lavori di edilizia.
A finire nel mirino si annoverano eventuali errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi.
Controllo formale e controllo di merito: in cosa consistono
Il controllo formale sul modello 730 è più approfondito di quello automatico. Grazie a questo controllo l’Agenzia delle Entrate verifica che i dati indicati nella dichiarazione dei redditi siano conformi con i documenti in possesso del contribuente e i dati trasmessi da altri soggetti, come ad esempio gli enti di previdenza e assistenza.
In caso di incongruenze, l’Agenzia delle Entrate invita il contribuente ad esibire la documentazione che attesti la correttezza dei dati dichiarati o comunque fornire chiarimenti in merito. In caso contrario il soggetto interessato si vede recapitare, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, una comunicazione con tanto di somma da pagare. Il controllo formale, così come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, permette di:
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“escludere in tutto o in parte lo scomputo delle ritenute d’acconto
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escludere in tutto o in parte le detrazioni d’imposta e le deduzioni dal reddito non spettanti in base ai documenti richiesti ai contribuenti o ai dati in possesso dell’Agenzia delle entrate
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determinare i crediti d’imposta spettanti in base ai dati risultanti dalle dichiarazioni e ai documenti richiesti ai contribuenti
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liquidare la maggiore imposta e i maggiori contributi dovuti sull’ammontare complessivo dei redditi risultanti da più dichiarazioni o certificazioni relative allo stesso anno e allo stesso contribuente
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correggere gli errori materiali e di calcolo commessi nelle dichiarazioni dei sostituti d’imposta”.
Per finire si annovera il controllo di merito che viene effettuato quando si sospetta un possibile tentativo di evasione fiscale.