730 precompilato: stop alle spese sanitarie

Da oggi è possibile opporsi all'inserimento delle spese sanitarie nella dichiarazione precompilata.
4 anni fa
2 minuti di lettura

Fino all’8 febbraio, gli operatori sanitari hanno avuto tempo per inviare al sistema Tessera Sanitaria i dati delle spese sanitarie sostenute dai propri pazienti nel corso del 2020. Le spese saranno inserite nella dichiarazione precompilata 2021, periodo d’imposta 2020. Se il contribuente vuole che una determinata spesa non sia inserita nella precompilata, da oggi 16 febbraio,  può accedere all’area riservata del portale web sistema Tessera Sanitaria e selezionare la singola voce di spesa per la quale si oppone all’inserimento.

L’invio dei dati al sistema Tessera Sanitaria

Gli “operatori sanitari” quali medici, ottici, farmacisti, parafarmacisti inviano al sistema tessera Sanitaria le singole spese che i propri pazienti sostengono nel corso dell’anno.

Per le spese 2020, il termine per inviare i dati è stato prorogato dal 31 gennaio all’8 febbraio.

Tali spese sono messe a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li inserisce nella dichiarazione precompilata. Nello specifico sono inserite nel quadro E del 730 o nel quadro RP del modello Redditi.

Se per qualsiasi ragione, il contribuente non vuole che quella spesa sia presente in dichiarazione precompilata può opporsi al suo inserimento.

L’opposizione all’inserimento delle spese sanitarie nel 730

L’opposizione all’inserimento della spesa nella dichiarazione precompilata, viene manifestata con le seguenti modalità:

  1. non comunicando al soggetto che emette il documento commerciale (ha presto il posto dello scontrino) il codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria;
  2. negli altri casi chiedendo verbalmente al medico o alla struttura sanitaria l’annotazione dell’opposizione sul documento fiscale.

Dal 2021 sono comunicate al sistema Tessera Sanitaria anche le spese per le quali il contribuente si è opposto all’inserimento nella dichiarazione precompilata. Ciò non toglie che il contribuente può successivamente decidere di inserire la spesa nella dichiarazione precompilata.

Si veda a tal proposito il nostro approfondimento Detrazione sanitarie anche senza codice fiscale: ecco quando è possibile.

730: dal 16 febbraio opposizione per le singole spese sanitarie

L’opposizione all’inserimento dei dati nella precompilata può essere effettuata anche direttamente sul portale sistema Tessera Sanitaria.

Considerata la proroga dei termini di invio all’8 febbraio, sono slittati anche i termini per manifestare l’opposizione alla messa a disposizione dei dati all’Agenzia delle entrate.

Infatti, come da provvedimento- Agenzia delle entrate-22 gennaio, l’opposizione può essere manifestata:

 

  • con riferimento ai dati aggregati relativi ad una o più tipologie di spesa, fino all’8 febbraio 2021(anziché entro il 31 gennaio), comunicando all’Agenzia delle entrate, oltre alla tipologia di spesa da escludere, il proprio codice fiscale, i dati anagrafici e il numero di identificazione posto sul retro della tessera sanitaria con la relativa data di scadenza, con le modalità previste dal punto 2.4.5 del provvedimento del 6 maggio 2019;
  • in relazione ad ogni singola voce, dal 16 febbraio 2021 al 15 marzo 2021(anziché dal 9 febbraio all’8 marzo), accedendo all’area autenticata del sito web dedicato del Sistema Tessera Sanitaria tramite tessera sanitaria TS-CNS oppure tramite le credenziali Fisconline rilasciate dall’Agenzia delle entrate, con le modalità previste dal punto 2.4.4 del provvedimento del 6 maggio 2019.

Dunque, a partire da oggi è possibile accedere al portale sistema Tessera Sanitaria ed opporsi all’inserimento di una specifica spesa nella dichiarazione precompilata.

I nuovi termini per inviare i dati al sistema T.S.

Il decreto MEF del 29 gennaio ha ufficializzato i suddetti termini per esprimere l’opposizione.

Lo stesso decreto è intervenuto anche sulla cadenza di invio dei dati al sistema T.S.

Infatti, per le spese 2020 e per quelle degli anni precedenti, l’invio dei dati al s.T.S, avveniva con frequenza annuale. Gli operatori sanitari inviavano le spese entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di effettivo pagamento da parte dei contribuenti.

Da qui:

  • con il decreto MEF 19 ottobre 2020, è stato previsto che, a partire dai dati di spesa 2021, l’invio sarebbe diventato mensile ossia da effettuare entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale pagato dal contribuente;
  • successivamente, il decreto del 29 gennaio ha rimandato tale disposizione al 2022.

Nel complesso, l’invio delle spese 2020- 2021 e 2022 seguiranno le seguenti scadenze: entro l’8 febbraio 2021, le spese sostenute nell’anno 2020; entro il 31 luglio 2021, le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2021, entro il 31 gennaio 2022, quelle sostenute nel secondo semestre dell’anno 2021; entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale per le spese sostenute a partire dal 2022.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.