La scadenza per la presentazione del Modello 770/2024, relativo all’anno d’imposta 2023, è passata il 31 ottobre 2024, ma non tutti i sostituti d’imposta sono riusciti a rispettare il termine.
Per chi ha mancato la scadenza, però, esistono ancora possibilità per evitare le sanzioni più gravi. Il Modello 770, ricordiamo, è un documento fiscale che i sostituti d’imposta devono presentare annualmente per dichiarare le ritenute operate su somme erogate a soggetti terzi. Questo modello rappresenta un adempimento fondamentale per assicurare che le ritenute d’imposta siano gestite in maniera corretta e trasparente.
Chi era obbligato a fare i 770/2024
I principali soggetti obbligati a presentare il Modello 770/2024 sono coloro che, nel 2023, hanno corrisposto:
- somme soggette a ritenuta alla fonte su redditi di capitale;
- compensi per l’avviamento commerciale;
- contributi versati a enti, sia pubblici sia privati;
- riscatti da contratti di assicurazione sulla vita;
- premi, vincite o altri proventi finanziari, inclusi quelli derivanti da partecipazioni in organismi di investimento collettivo esteri;
- utili e proventi derivanti da partecipazioni in società di capitali e da titoli atipici, oltre a redditi vari.
In altre parole, il modello deve essere presentato da chiunque abbia agito come sostituto d’imposta, ossia da chiunque abbia trattenuto e versato ritenute fiscali su somme erogate a terzi.
Mancato invio del modello: le conseguenze del ritardo
Nonostante la scadenza ufficiale del 31 ottobre 2024, la legge prevede un periodo di tolleranza di 90 giorni entro il quale il Modello 770 può ancora essere inviato senza che si configuri un’omissione vera e propria. Questo periodo di tolleranza scadrà, quindi, il 29 gennaio 2025.
Se il modello viene presentato entro questa finestra, la dichiarazione sarà considerata “tardiva”, ma non omessa. Ciò significa che, pur essendo stata trasmessa in ritardo, non verranno applicate le sanzioni pesanti previste per l’omissione. Tuttavia, la presentazione tardiva comporta comunque una sanzione minima, che il sostituto d’imposta deve sanare per regolarizzare la situazione.
Modello 770/2024 tardivo: importo sanzione e modalità di pagamento
Per sanare la situazione in caso di presentazione tardiva del Modello 770/2024, è necessario versare una sanzione amministrativa di 25 euro. Questo importo, relativamente contenuto rispetto alle sanzioni che si applicano per la totale omissione della dichiarazione, è sufficiente per evitare ulteriori penalità da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il pagamento della sanzione deve essere effettuato tramite il Modello F24, utilizzando il codice tributo 8911. Questo codice, denominato “sanzioni pecuniarie per altre violazioni tributarie relative alle imposte sui redditi alle imposte sostitutive all’Irap e all’Iva”, è stato istituito con la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E del 28 aprile 2023.
Stesso discorso anche per altre dichiarazioni fiscali che scadevano il 31 ottobre. Ci riferiamo al Modello IRAP/2024 e Modello Redditi/2024.
L’omesso Modello 770/2024 non più ravvedibile
Se il sostituto d’imposta non trasmette il Modello 770/2024 nemmeno entro il 29 gennaio 2025, la dichiarazione sarà considerata omessa. A differenza della tardività, l’omissione rappresenta un’infrazione più grave e non sanabile volontariamente. In questo caso, il sostituto d’imposta non ha alcuna possibilità di “ravvedersi” pagando una sanzione ridotta, come accade con il pagamento dei 25 euro per la dichiarazione tardiva.
Per le dichiarazioni omesse, si attiveranno le procedure di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, che applicherà sanzioni ben più pesanti rispetto ai casi di ritardo. La normativa fiscale italiana, infatti, prevede una specifica sanzione per l’omissione delle dichiarazioni. In base all’art. 2 del D.Lgs. n. 471/1997, l’Agenzia delle Entrate potrà applicare una multa che potrebbe risultare significativa e potenzialmente danneggiare l’impresa o l’ente responsabile.
Riassumendo…
- Il Modello 770/2024 è obbligatorio per i sostituti d’imposta con ritenute su somme erogate.
- La scadenza era il 31 ottobre 2024, con una tolleranza di 90 giorni.
- Presentare il modello entro il 29 gennaio 2025 evita l’omissione, ma richiede 25 euro.
- La sanzione di 25 euro va versata tramite F24 con codice tributo 8911.
- Omissione definitiva dopo il 29 gennaio 2025 comporta sanzioni elevate senza possibilità di sanatoria.