Le vie della pensione anticipata sono ancora numerose. Benché quota 100 sia terminata a fine 2021, il nostro ordinamento previdenziale è ancora pieno di possibilità di uscita prima del compimento dei 67 anni.
Il pensionamento ordinario o di vecchiaia è previsto infatti al raggiungimento dei 67 anni con almeno 20 anni di anzianità contributiva alle spalle. In assenza di questa soglia minima contributiva si dovrà attendere i 71 anni o optare per l’assegno sociale.
Pensione anticipata e limiti di età
I modi per lasciare il lavoro in anticipo nel 2022 non mancano.
Un’altra via per uscire dal lavoro in anticipo è quella prevista da quota 102. La misura prevede, solo per quest’anno, la possibilità di lasciare il lavoro a 64 anni di età con almeno 38 anni di contributi alle spalle.
C’è poi la possibilità per le donne di andare in pensione a 58-59 anni con Opzione Donna. La pensione è riservata alle lavoratrici che maturano nel corso del 2022, oltre all’età anagrafica, il requisito contributivo minimo di 35 anni.
Per i lavoratori che non hanno contributi prima del 1996, la pensione può arrivare anche 64 anni, ma occorre che l’assegno liquidabile sia pari ad almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale (467,65 euro), cioè circa 1.310 euro al mese.
Il personale militare, infine, può andare in pensione al raggiungimento dell’età ordinamentale (60 anni per i non graduati) o al raggiungimento dei 58 anni con almeno 35 anni di servizio alle spalle (anzianità).
Come uscire col solo requisito contributivo
Vi sono poi altre vie per andare in pensione a prescindere dal requisito anagrafico. Quella anticipata, secondo le regole Fornero, prevede l’uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne).
Per i lavoratori precoci la soglia scende a 41 anni di contributi, ma è necessario che almeno 12 mesi siano stati versati prima del compimento dei 19 anni di età.