Lotta al contante: tra sanzioni pos e nuovo tetto, ecco cosa si rischia

L’obbligo di accettare pagamenti tramite Pos è stato anticipato a giugno 2022, ed è stato previsto un doppio meccanismo sanzionatorio.
3 anni fa
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Sanzioni per obbligo POS, attività obbligate (ed escluse)

Il decreto “Pnrr due” è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Tra le tante norme in esso contenute, il decreto istituisce un pacchetto di nuove misure volte a contrastare l’evasione fiscale. Secondo le prime indiscrezioni, sono state anticipate, dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022, le sanzioni previste per chi non accetta i pagamenti tramite il Pos.

Inoltre, a partire dal prossimo anno, grazie al decreto milleproroghe, la soglia all’uso del contante scenderà ulteriormente. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Obbligo Pos, a quanto ammontano e quando arriveranno le sanzioni?

Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 prevedeva l’obbligo per tutti gli esercenti di munirsi di un apparecchio Pos e, dunque, di accettare i pagamenti tramite bancomat o carta di credito ecc.

Le relative sanzioni, previste dall’articolo 23 dello stesso Decreto, sarebbero dovute scattare il primo luglio di quell’anno, ma, in un secondo momento, il suddetto articolo è stato cancellato.

Con l’approvazione dell’articolo 19-ter del Dl n. 152/2021 (decreto Pnrr), sostanzialmente, viene riproposto il medesimo meccanismo sanzionatorio della Legge di Bilancio 2020, il quale sarebbe dovuto scattare a partire dal prossimo anno.

Infine, con il decreto “Pnrr due” è stata anticipata al 30 giugno 2022 l’introduzione di tali sanzioni.

Ma cosa si rischia?

Ai trasgressori sarà applicata una sanzione amministrativa pecuniaria così composta:

  • 30 euro in misura fissa;
  • 4% del valore della transazione rifiutata dall’esercente.

Questo obbligo, secondo alcuni osservatori, rappresenta una valida misura di contrasto all’evasione fiscale.

Tetto contante di 1.000 euro, ma soltanto a partire dal prossimo anno

Con un emendamento al decreto milleproroghe è stato deciso il rinvio dell’abbassamento del limite del contante, da 2.000 a 1.000 euro, ma soltanto a partire dal 1° gennaio 2023. Il limite di mille euro era diventato operativo lo scorso 1° gennaio, per effetto del decreto fiscale 2020. Soltanto in un secondo momento, è stata decisa la proroga al prossimo anno.

La questione sembrerebbe non riuscire a trovare una quadra definitiva. Si tratta, infatti, della decima modifica in 20 anni.

Limitare l’uso del contante, secondo molti osservatori, è un efficace metodo di lotta all’evasione. Purtroppo, si tratta di un tema decisamente caldo e divisivo, soprattutto all’interno di una maggioranza di governo tra le più ampie mai avute nella storia.

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