Pensioni di invalidità: aggiornati i limiti di reddito per integrazione al minimo

Aggiornati dal Inps i limiti di reddito per ottenere l’integrazione al trattamento minimo alla pensione di invalidità.
3 anni fa
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pensione trattamento minimo

Aggiornati i limiti di reddito della pensione di invalidità con integrazione al trattamento minino. Come ogni anno, l’Inps provvede a comunicare in primavera le nuove soglie di reddito per gli assegno ordinari di invalidità.

Come noto, l’integrazione al trattamento minimo spetta su tutte le prestazioni pensionistiche liquidate in regime misto. Vi rientrano anche quelle dei trattamenti economici per invalidità civile che da quest’anno subiscono un rialzo.

Nuovi limiti di reddito assegni di invalidità

Con una nota l’Inps informa che per il 2022 la sogli limite di reddito non deve superare i 12.170,86 euro all’anno (18.256,29 se si è coniugati).

Al di sopra di tale importo, decade il diritto alla integrazione al trattamento minimo di pensione.

L’integrazione spetta anche se sono superati i limiti di reddito personale, purché si rispetti il limite di quelli coniugali. A differenza di quanto accade per il conseguimento dell’integrazione al minimo delle pensioni in cui bisogna rispettare entrambi i limiti.

L’Inps ha aggiornato i limiti di reddito anche per l’assegno mensile di invalidità che spetta agli invalidi civili come misura assistenziale. Cosa ben diversa dalla pensione di invalidità che si ottiene quando un lavoratore può far valere almeno 3 anni di contributi dell’arco degli ultimi 5.

Integrazione al trattamento minimo, come funziona

Non tutti hanno diritto alla integrazione al trattamento minimo sulla pensione, ma solo coloro che rispondono a determinati requisiti reddituali. Possono beneficare della integrazione solo i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del 1996 e la loro pensione è liquidata col sistema di calcolo misto.

In base alle risultanze sulla variazione dei prezzi al consumo nel 2021, il trattamento minimo di pensione sale quest’anno del 1,9%. Vale a dire a euro 524,88 al mese per tredici mensilità. Un marcato salto in avanti rispetto agli anni passati durante i quali l’inflazione nulla o negativa aveva congelato gli aumenti.

L’importo dell’integrazione al trattamento minimo di pensione deve inoltre rispettare due limiti. In primis, il valore della quota di integrazione non deve superare l’importo dell’assegno sociale (468,11 euro al mese). In secondo luogo, l’importo complessivo della pensione integrata al minimo non può superare i 524,88 euro al mese per il 2022.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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