Il canone rai potrebbe diventare una tassa sull’automobile?

Come pagheremo il Canone Rai dal prossimo anno? In questi giorni si stanno vagliando diverse possibili strade.
3 anni fa
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Canone RAI aumenti

Il 2023 sarà un anno di svolta per il canone rai. Il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza, ad eliminarlo dalle utenze, in quattro rappresenta un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.

Ricordiamo che il pagamento del canone rai era stato inserito all’interno delle bollette elettriche, nell’ormai lontano 2016, dall’esecutivo a guida Matteo Renzi. Grazie a questa mossa, è stato possibile porre un freno alla usa evasione e, al tempo stesso, è stato diminuito il suo importo, che, prima del 2016, era pari a 113 euro; oggi, invece, è di 90 euro l’anno e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna.

Adesso, dunque, ci si chiede quale sarà il futuro di questa tassa. Come la pagheremo dal prossimo anno? Il governo, lo diciamo fin da subito, non ha ancora preso una decisione, ma in questi giorni si stanno vagliando diverse ipotesi. Vediamo di cosa si tratta.

Canone rai fuori dalla bolletta, come sarà pagato dal prossimo anno?

Come già detto in apertura, dal prossimo anno il canone rai dovrà uscire dalla bolletta elettrica. Ad oggi, non è ancora chiaro come dovrà essere pagato in futura, ma è possibile fare qualche ipotesi sulla base dei modelli seguiti da altri paesi europei.

L’ipotesi più vicina alla realtà è quella di addebitarlo mediante il 730: il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati.

Gli altri modelli, di cui oggi si sta tanto parlando, sono:

  • Il francese, dove il canone televisivo viene pagato come tassa aggiuntiva sulla prima casa (una sorta di patrimoniale;
  • L’inglese, il cui prelievo è affidato ad una società di recupero crediti;
  • in Israele, infine, il canone va a sommarsi all’imposta sull’auto.

Quest’ultima, lo diciamo fin da subito, è l’ipotesi meno accreditata e forse l’unica mai presa in considerazione, nonostante molte testate giornalistiche ne stiano parlando ormai da tempo.

Ovviamente allo stato attuale si tratta di semplici ipotesi. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.

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