Quota 102 terminerà a fine anno. Per alcune classi di lavoratori rappresenta l’ultimo tram da prendere per andare in pensione. Sia per quanto riguarda l’età che per il calcolo della pensione.
Dal 2023 quota 102 non ci sarà più e andare in pensione a 64 anni con 38 di contributi resterà un ricordo. In assenza di riforme, si tornerà per tutti ai requisiti ordinari previsti dalla riforma Fonero, cioè in pensione a 67 anni.
Quota 102, ultimo tram per la pensione anticipata
Per accedere a quota 102 nel 2022 bisogna soddisfare due requisiti: l’età a anagrafica e quella contributiva.
Per quanto concerne i contributi, invece, bisogna aver maturato 38 anni di contributi entro la fine dell’anno. Il diritto alla pensione anticipata con quota 102 scatta solo se sono centrati entrambi i requisiti.
Soddisfatti entrambi i requisiti, si matura il diritto ad andare in pensione prima rispetto alle regole della Fornero e non necessariamente quest’anno. Il diritto si cristallizza al momento dell’accoglimento della domanda di pensione, ma la stessa può essere richiesta anche dopo.
I lavoratori coinvolti
Ma chi realmente potrà lasciare il lavoro prima dei 67 anni con quota 102? Secondo le stime del governo, si tratta di circa 16.800 lavoratori. Ma per i sindacati sono molto meno. Il problema è infatti legato alla durata del beneficio.
Quota 102, come detto, termina a fine anno. Il fattore temporale rappresenta quindi una limitazione per molti lavoratori. A conti fatti, coloro che possono centrare quest’anno entrambi i requisiti sono i nati nel 1956, 1957 e 1958. Solo tre classi di età.
Ma attenzione ai calcoli. Solo chi soddisfa al limite i requisiti richiesti ha convenienza ad andare in pensione con quota 102. A coloro che compiono 64 anni, ma hanno più di 38 anni di contributi versati, conviene aspettare e uscire con 41-42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per avere un assegno più alto.
Lo stesso vale per coloro che raggiungono nel 2022 i 38 anni di contributi, ma hanno una età superiore a 64 anni. Conviene attender ei 67 e prendere una pensione maggiore. Insomma, se proprio non si è costretti, conviene aspettare.