Quanto rendono i buoni postali oggi?

Quanto rendono oggi i buoni fruttiferi postali, il prodotto finanziario tra i più amati dagli italiani e collocato sul mercato da Poste Italiane.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Buoni fruttiferi postali a scadenza

Quanto rendono oggi i buoni fruttiferi postali, uno tra i prodotti finanziari più amati dagli italiani collocati sul mercato da Poste Italiane da quasi cento anni, esattamente dal 1924? La risposta è che rispetto al passato offrono interessi molto più bassi ma il punto di forza è l’affidabilità perché garantiti dallo Stato Italiano. Non hanno poi costi per sottoscrizione/rimborso e inoltre danno la possibilità di richiedere il capitale investito in ogni momento maggiorato degli interessi dopo un determinato periodo. Quali sono allora le diverse tipologie e che rendimento offrono?

Buoni fruttiferi postali, quanto rendono oggi?

Esistono 5 tipologie di buoni fruttiferi postali sottoscrivibili da tutti.

C’è poi un titolo dedicato ai minori che offre rendimenti fino al 2,50%. Gli interessi di questi ultimi maturano insieme al minore fino al raggiungimento della maggiore età e possono essere sottoscritti dai genitori, nonni o anche dagli amici.
Per quanto riguarda gli altri prodotti in commercio, ci sono i buoni postali 3×4 per chi vuole investire fino a dodici anni e contare di interessi fissi crescenti. Si ha flessibilità di rimborso dopo 3,6 e 9 anni anche con il riconoscimento degli interessi maturati. Prima dei tre anni si ha invece diritto solo al rimborso del capitale investito. Il rendimento effettivo annuo lordo è il seguente: dello 0,10% dopo 3 anni, dello 0,20% dopo 6 anni, dello 0,30% dopo 9 anni e dello 0,50% dopo 12 anni.
Chi desidera investire fino a 16 anni può contare sul buono fruttifero postale 4×4 grazie al quale si ha flessibilità di rimborso in ogni momento. Il riconoscimento degli interessi maturati avviene però soltanto dopo 4, 8 e 12 anni. Gli interessi lordi che si maturano sono dello 0,20% dopo 4 anni, dello 0,30% dopo 8 anni, dello 0,40% dopo 12 anni e dello 0,75% dopo 16 anni.

Quanto rendono oggi i buoni postali

Tra i buoni fruttiferi postali da sottoscrivere adesso c’è anche l’ordinario che rende però molto poco. Il rendimento annuo lordo è infatti dello 0,30% allo scadere del ventesimo anno.

A differenza degli altri titoli, però, gli interessi vengono riconosciuti dopo 1 anno dalla sottoscrizione e poi dopo ogni bimestre. Sono corrisposti al rimborso del bfp.
La novità del 2022 è il buono postale 5×5 per lunghissimi investimenti, fino a 25 anni con flessibilità di rimborso in ogni momento ma con riconoscimento interessi dopo 5,10,15 e 20 anni. Alla fine del 5° anno il rendimento annuo lordo è dello 0,10%, alla fine del 10° dello 0,20%, alla fine del 15° dello 0,40%, alla fine del 20° dello 0,75% e alla fine del 25° dell’1,50%.
Chiudiamo con il buono 4 anni Risparmio Semplice sottoscrivibile soltanto da chi ha attivato un piano di risparmio risparmiosemplice. Dura 4 anni, si ha flessibilità di rimborso in ogni momento e il rendimento al termine del periodo indicato è dello 0,25%. Si può però ottenere un rendimento premiale a scadenza dello 0,50% annuo lordo se si raggiungono minimo 24 sottoscrizioni periodiche nel piano.
[email protected]

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Con bancomat e carte di credito non solo multe Pos agli esercenti, ecco cosa bolle in pentola
Articolo precedente

Con bancomat e carte di credito non solo multe Pos agli esercenti, ecco cosa bolle in pentola

Reddito di cittadinanza
Articolo seguente

Con questi reati è impossibile prendere il reddito di cittadinanza. Ma solo sulla carta!