Il buono fruttifero postale Obiettivo 65 non è più in commercio. Grazie ad esso si potevano integrare i redditi futuri contando su una rendita certa a partire dai sessantacinque anni di età fino agli ottanta anni. Beppe Scienza de Ilfattoquotidiano ha spiegato perché tale titolo anti-inflazione era speciale e perché è un peccato che non si possa più sottoscrivere.
Buono fruttifero postale Obiettivo 65 contro l’inflazione
Con il buono fruttifero postale Obiettivo 65 si poteva costruire una propria rata mensile acquistandone vari fino a 54 anni di età.
Per l’esperto de Ilfattoquotidiano tale buono era speciale perché al compimento dei sessantacinque anni c’era la garanzia di ricevere lo stesso potere di acquisto della somma versata nonostante quindi l’inflazione. Tale garanzia invece non è offerta, spiega, dai fondi di pensione, dalle polizze vita e nemmeno dai piani individuali pensionistici. Tale titolo purtroppo non si può più sottoscrivere e non si sa se ne arriverà uno simile per cui dà un suggerimento. Ovvero di tenere sott’occhio i titoli di Stato indicizzati all’inflazione come I Btp Italia, i Btp-i e i corrispondenti esteri soprattutto quelli francesi o i tedeschi.
Il buono fruttifero postale 5×5
L’ultimo prodotto emesso da Cassa Depositi e Prestiti, garantito dallo Stato Italiano e collocato sul mercato da Poste Italiane intanto è il buono fruttifero postale 5×5. Come si evince dal nome è dedicato a chi vuole investire fino a 25 anni. Gli interessi maturano alla fine di ogni quinquennio dalla data di sottoscrizione ed il rimborso si può chiedere quando si vuole.
[email protected]