Tre bond in valute emergenti sicuri con rendimenti fino al 18% in un anno

Vi presentiamo tre bond denominati in valute emergenti e che non comportano alcun rischio di credito effettivo, ma che hanno reso tanto
2 anni fa
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Bond in valute emergenti ad alto rendimento

Il Premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman, fu artefice dell’espressione “pasti gratis” per chiarire che non esistano. Lo sanno benissimo coloro che vogliono investire sui mercati finanziari: ad alti rendimenti attesi fanno da contraltare rischi altrettanto elevati. Nessuno ti regala nulla, per cui se stai portando a casa teoricamente un guadagno superiore alla media, è perché ti esponi al contempo a un rischio superiore. I bond in valute emergenti emessi dagli organismi internazionali cercano di mitigare parte di questi rischi: l’emittente è sicuro, per cui il debito sarà restituito con certezza; resta il fattore cambio a pesare sull’esito finale dell’investimento.

In questo articolo, vi presentiamo tre bond in valute emergenti emessi dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e che nell’ultimo anno hanno permesso ai possessori di portare a casa alti rendimenti. E fa ancora più specie sapere che ciò sia accaduto in una fase molto negativa per il mercato obbligazionario globale.

I tre bond in valute emergenti della BEI

Iniziamo con il bond denominato nel rand sudafricano, scadenza 29 luglio 2022 e cedola 8,375% (ISIN: XS1090019370). Il titolo ha perso nell’ultimo anno il 3,5%, scendendo a poco sopra la pari. Eppure, nello stesso periodo il cambio contro l’euro ha guadagnato oltre il 4%. Inoltre, la cedola lorda effettiva incassata è stata dell’8%. Pertanto, l’investitore che avesse inserito questo bond in portafoglio un anno fa, oggi lo potrebbe rivendere realizzando un rendimento lordo dell’8,7%.

Passiamo adesso a un altro bond emesso da BEI, stavolta in pesos messicani, con scadenza il 23 gennaio 2023 e cedola 5,5% (ISIN: XS1524609531). Il titolo nell’ultimo anno ha perso circa il 4% in termini di quotazione, scesa intorno a 97 centesimi. Tuttavia, il cambio ha messo a segno un rialzo di quasi il 12% contro l’euro, a cui si aggiunge la cedola effettiva lorda incassata pari al 5,4%. Il saldo dell’investimento sarebbe nettamente positivo: +13,2%.

Infine, il bond BEI denominato nel real brasiliano, con scadenza 29 ottobre 2025 e cedola 4,75% (ISIN: XS2249882064). Anche in questo caso abbiamo assistito a un calo della quotazione del 7,3% nell’ultimo anno, più che compensato dal boom del cambio contro l’euro di oltre il 20%. Inoltre, la cedola effettiva incassata nel periodo supera il 5%. Il rendimento lordo effettivo sarebbe stato del 18%.

Pesa il rischio stagflazione sull’euro

Chiaramente, le perfomance passate non sono un’indicazione di quanto accadrà nel futuro. Diciamo che i bond in valute emergenti sopra citati hanno beneficiato dei rincari delle materie prime esportate dai paesi emittenti tali valute. Si è trattata di una fase particolarmente favorevole per la congiuntura economica di molti mercati emergenti, mentre l’euro ha accusato la batosta per via del crescente rischio di stagflazione a cui sta andando incontro l’Eurozona tra inflazione e guerra.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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