La quarta cessione del credito è un campo minato: come ottenerla senza far saltare il 110

Da oggi è ufficiale la possibilità di procedere alla quarta cessione del credito edilizio
2 anni fa
1 minuto di lettura
110

Da oggi è ufficiale la possibilità di procedere alla quarta cessione del credito edilizio.

Difatti, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 28 aprile, la legge n° 34/2022, legge di conversione del c.d decreto bollette.

Il decoro contiene nuove regole sulla cessione.

Quarta cessione. Si parte da oggi

Il mercato dei crediti edilizi è in forte difficoltà.

Infatti, molte banche hanno bloccato l’acquisizione di nuovi crediti perchè hanno raggiunto il loro fabbisogno massimo. Inteso quale approvvigionamento che consente di coprire i propri obblighi d’imposta nei confronti dello Stato.

Il blocco può venire meno solo laddove il Governo intervenisse con delle norme ad hoc che consentano maggiori sbocchi per i crediti acquisiti.

Detto ciò, una novità in tal senso è contenuta nella legge di conversione del D.L. 17/2022, c.d. decreto bollette.

Nello specifico, viene prevista la possibilità di procedere alla quarta cessione del credito. Tale ultima cessione è ammessa in riferimento alle comunicazioni della prima cessione del credito o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022.

L’ulteriore cessione può essere effettuata solo dalla banche in favore dei propri correntisti.

Rimangono invariate le regole in precedenza in essere.

Dunque, le cessioni totali ora ammesse sono 4:

  • la prima può essere effettuata nei confronti di qualsiasi soggetto anche se non ha nulla a che fare con il rapporto iniziale che ha generato la detrazione;
  • la 2° e la 3° solo nei confronti di banche, altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia (articolo 106 e articolo 64, Dlgs n. 385/1993) o imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia;
  • la quarta può essere effettuata dalla banche in favore dei propri correntisti.

Come ottenere la quarta cessione?

Se la novità della quarta cessione sarà un elemento tale da favorire la riprese del mercato lo sapremo a breve.

Nel giro di poche settimane.

Intanto, l’ulteriore cessione può farla solo la banca e in favore dei proprio correntisti. Dunque, da un lato deve essere ravvisata non solo la volontà della banca di provvedere alla cessione del credito ma anche la disponibilità del correntista a rilevarlo.

Quest’ultimo prenderà il credito per pagare imposte e contributi a suo carico. Essendo al momento esclusa qualsiasi ulteriore cessione dopo la quarta.

Ad ogni modo, un’ulteriore novità potrebbe arrivare con un decreto al quale il Governo sta lavorando in questi giorni. Infatti, tale decreto dovrebbe prevedere una disposizione che concede alle banche di cedere il credito ai propri correntisti anche prima della quarta cessione. La cessione effettuata in favore del correntista è l’ultima ammessa. Indipendentemente dal fatto che sia la seconda, la terza o la quarta.

Noi di Investire Oggi vi terremo aggiornati su tutte le possibili novità.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

bonus-iscro
Articolo precedente

Gestione Separata Inps: da oggi domande ISCRO 2022 per lavoratori autonomi

Lavorare da casa, ok alla proroga: fino a quando sarà possibile lo smart working?
Articolo seguente

Proroga smart working, ecco fino a quando sarà possibile lavorare da casa