Il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni al momento sembra essere passato in secondo piano. Non si conoscono ancora quelli che saranno i contenuti della riforma.
I dubbi sono moltissimi. I contribuenti non sanno ancora se sarà possibile andare in pensione a 64 anni nel 2023.
Non è ancora noto se la riforma prevedrà o meno la conferma di quota 41.
Ecco la situazione attuale e le possibile prospettive future.
Quota 41
Quota 41 è una prestazione economica erogata ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età, c.
Per accedere a quota 41 è necessario trovarsi in precise condizioni, quale ad esempio: uno stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi.
Prospettive di riforma e pensionamento anticipato
Al di là dei canali di pensionamento anticipato temporanei quali quota 102, opzione donna, le regole ordinarie di pensionamento anticipato fanno riferimento a quota 41 nonchè alla pensione anticipata ordinaria e a quella contributiva. Ad esempio, possono possono richiedere la pensione anticipata ordinaria i soggetti in possesso del requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne, 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini. Al pari di quota 41, rileva il solo dato contributivo.
Come detto in premessa, il confronto tra Governo e sindacati al momento sembra essere passato in secondo piano. Non si conoscono ancora quelli che saranno gli effetti contenuti della c.d riforma delle pensioni.
Detto ciò, è molto probabile che anche per il prossimo anno vengano confermate le strade per i pensionamento anticipato ad oggi in essere dunque: quota 102, opzione donna, quota 41.