Dal bonus 200 euro pensionati alla riforma strutturale, in estate si sblocca tutto?

A partire dal bonus 200 euro pensionati, passando per la riforma strutturale, in estate si sblocca tutto? La domanda è d'obbligo in quanto ad oggi sulle pensioni l'unica cosa certa da qui all'estate è proprio l'aiuto una tantum. Cosa dobbiamo aspettarci.
3 anni fa
1 minuto di lettura
La coperta della riforma pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori
La coperta della riforma pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori

A partire dal bonus 200 euro pensionati, passando per la riforma strutturale, in estate si sblocca tutto? La domanda è d’obbligo in quanto ad oggi sulle pensioni l’unica cosa certa da qui all’estate è proprio l’aiuto una tantum.

Il bonus 200 euro pensionati, infatti, sarà riconosciuto sul cedolino del mese di luglio del 2022. Con l’accredito che sarà d’ufficio. E quindi senza che ci sia alcun bisogno di presentare istanza all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS). Così come pure i lavoratori dipendenti riceveranno i 200 euro direttamente in busta paga.

Dal bonus 200 euro pensionati alla riforma strutturale, in estate si sblocca tutto?

Detto questo, dal bonus 200 euro pensionati alla riforma strutturale il passo non è breve. In quanto al momento l’iter di riforma è interrotto. Così come emerso dal fatto che, dall’invasione russa in Ucraina, il Governo Draghi, per questioni di priorità nell’agenda politica, sul tema non ha più convocato i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

Nel dettaglio, passare dal bonus 200 euro pensionati alla riforma strutturale significherebbe, per esempio, istituire dal 2023 la pensione di garanzia per i giovani. Che è una delle misure rientranti proprio nel tavolo di confronto tra il Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

In estate si sblocca tutto tra il Governo italiano guidato da Mario Draghi ed i Sindacati?

Così come passare dal bonus 200 euro pensionati alla riforma strutturale significherebbe avere certezze sulle misure di uscita anticipata con la flessibilità. Sempre a partire dal prossimo anno. E lo dicasi pure per le altre misure rimaste al momento al palo. Per quel che riguarda il confronto con le parti sociali. Ovverosia, il tanto atteso rilancio della previdenza complementare. E lo stesso dicasi pure per i bonus contributivi per le mamme.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

In redazione arrivano quesiti in merito al bonus prima casa under 36 introdotta dal decreto Sostegni bis. In uno degli ultimi ci è chiesto se l’agevolazione si applica, ad esempio, anche laddove oggetto dell’atto stipulato dal notaio sia la costituzione del diritto di usufrutto e nuda proprietà. Diamo, quindi, risposta ai nostri lettori. Il bonus prima casa under 36 Il decreto Sostegni bis, ha introdotto il c.d. bonus prima casa under 36. Si tratta di agevolazioni fiscali riconosciute a giovani che rispettano determinati requisiti reddituali ed anagrafici e che acquistano un immobile destinato a “prima casa”. In dettaglio, il beneficio consiste: nell’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale nel riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’IVA (in caso di acquisto soggetto a tale imposta) nell’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo. I requisiti anagrafici e reddituali Il bonus prima casa under 36, come detto si applica solo laddove siano rispettati determinati requisiti in capo al giovane acquirente. In dettaglio questi, deve, congiuntamente: avere un valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui non aver compiuto il 36° anno di età nell’anno in cui è stipulato l’atto di acquisto della “prima casa” rispettare in capo a se i requisiti per l’applicazione dell’agevolazione prima casa previsti dalla Nota II-bis all’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al TUR (Testo Unico Imposta di Registro). Tipologia di atti ammessi al bonus prima casa under 36 Le agevolazioni in commento si applicano a tutti gli atti comportanti il trasferimento a titolo oneroso della proprietà (o quota di comproprietà) ed a tutti quelli comportanti il trasferimento o la costituzione di diritti reali di godimento (quindi, nuda proprietà, usufrutto, uso, abitazione) delle anzidette case di abitazione (Circolare n. 12/E del 2021). Dunque, il bonus prima casa under 36, nel rispetto di tutti i requisiti richiesti, è ammesso anche laddove oggetto dell’atto notarile sia la costituzione di usufrutto e nuda proprietà. Il legislatore, comunque, stabilisce un intervallo temporale in cui deve essere stipulato l’atto. In particolare le agevolazioni qui in commento, secondo la norma di cui al decreto Sostegni bis, si applicano agli atti stipulati nel periodo 26 maggio 2021 – 30 giugno 2022 (la legge di bilancio 2022 dovrebbe prorogare al 31 dicembre 2022). Potrebbero anche interessarti: Agevolazioni prima casa under 36: se il mutuo lo pagano i genitori cosa succede? Bonus prima casa under 36, le regole in caso di acquisto cointestato
Articolo precedente

Bonus prima casa under 36, cosa succede se il preliminare è intestato al padre?

Nuovo BTp a 15 anni, emissione in corso
Articolo seguente

Oggi il Tesoro colloca il nuovo BTp a 7 anni, stavolta consigliabile farci un pensierino