Una boccata d’ossigeno il bonus 200 euro. Ma i soldi basteranno per tutti?

Il bonus 200 euro sarà finanziato aumentando la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche, che passa dal 10 al 25%.
3 anni fa
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Non tutti sanno che per finanziare il bonus 200 euro, previsto nel Decreto Aiuti, non è stato fatto ricorso all’indebitamento. I soldi sono stati trovati aumentando la tassa sugli extra profitti, che è passata da 10 al 25 percento, generati dalle compagnie energetiche in questo periodo. 6 miliardi di queste nuove risorse, come già accennato, sono state destinate proprio al bonus 200 euro. Secondo alcune stime, ne beneficeranno ben 28 milioni di persone. Vediamo meglio di cosa si tratta.

A chi spetta il bonus 200 euro?

Il bonus 200 euro è stato istituito al fine di sostenere i cittadini a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia.

In particolare, si tratta di un contributo, una tantum, appunto da 200 euro, che spetta alle seguenti categorie di cittadini:

La platea dei potenziali beneficiari, dunque, è davvero ampia. Tuttavia, esiste un limite reddituale pari a 35 mila euro. In altre parole, il bonus 200 euro non sarà erogato ai soggetti con un reddito oltre tale cifra. Secondo le stime del governo, gli aventi diritto si aggirano intono ai 28 milioni di persone.

Nessun indebitamento, ecco come viene finanziata la misura

Come già detto in apertura, il bonus 200 euro sarà finanziato senza bisogno di ricorrere ad alcuno scostamento di bilancio, ma aumentando la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche già introdotta dai provvedimenti precedenti. Tale tassa è così passata dal 10 al 25 per cento, generando circa 14 miliardi di introiti nelle casse dello stato.

Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, l’ha definito un “contributo di solidarietà” e ha chiarito che per via dell’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, queste aziende hanno registrato dei guadagni oltre misura, mentre cittadini e aziende pagano bollette senza precedenti.

Il segretario delle Cisl, Luigi Sbarra, ha sottolineato che nel decreto c’è «un importante e non scontato incremento delle risorse che, dopo l’incontro con il sindacato, il governo ha raddoppiato da 7 a 14 miliardi, recuperandole da un’ulteriore tassazione degli extraprofitti».

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