Ci siamo, da domani, 31 maggio 2022 sarà possibile accettare, modificare ed inviare il 730 precompilato (anno d’imposta 2021). Ciò sarà ammesso fino al 30 settembre 2022, ossia la data ultima per l’invio al fisco del Modello 730 (precompilato o ordinario).
L’accesso, ricordiamo, è possibile dallo scorso 23 maggio. Queste le date da ricordare:
- 23 maggio 2022 – Accesso al 730 precompilato
- 31 maggio 2022 – Da questa data si può accettare, modificare ed inviare il modello
- dal 6 giugno 2022 al 20 giugno 2022 – Si piò annullare un 730 inviato
- 30 settembre 2022 – Scadenza per l’invio del Modello 730 (precompilato o ordinario).
Ricordiamo altresì che si può accedere al 730 precompilato, direttamente (con credenziali SPID, CIE o CNS) oppure tramite sostituto d’imposta (se questi presta assistenza fiscale) o professionista abilitato.
730 precompilato, i dati parlano di insuccesso
Il 730 precompilato doveva rappresentare una semplificazione per i contribuenti italiani. Tuttavia, la cosa non sembra essersi così dimostrata. Il dato è che, ad oggi, la dichiarazione redditi precompilata è utilizzata ancora da un numero molto basso di cittadini rispetto a quanto si era preventivato.
Molti, infatti, preferiscono ancora la strada del 730 ordinario, rivolgendosi a professionisti del settore. A cui chiedono la dovuta assistenza e competenza per la compilazione e l’invio.
Ad evidenziare la cosa è anche l’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) nel comunicato stampa del scorso 27 maggio 2022.
I commercialisti contro l’ultima novità
Nel citato comunicato stampa, l’associazione ha anche puntato il dito contro una delle ultime novità annunciate dall’Agenzia Entrate. Ossia, la possibilità, per il contribuente, di affidare la gestione della dichiarazione redditi precompilata a persona di fiducia diversa da un familiare.
Si tratta di una misura non solo è in palese contraddizione con il fine stesso della precompilata che, ricordiamo, nasce, almeno nelle intenzioni del legislatore, per consentire al cittadino di presentare in autonomia la sua dichiarazione, ma di fatto può favorire anche fenomeni che dovrebbero essere contrastati dall’Amministrazione Finanziaria e non certo incentivati quali l’esercizio abusivo della professione e situazioni di irregolarità fiscale conseguenti alle possibili, o per meglio dire probabili, mancate fatturazioni di prestazioni.
Queste le dure dichiarazioni del presidente ANC, Marco Cuchel.