La coperta della riforma pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori

Attenzione perché la coperta della riforma delle pensioni è davvero troppo corta. E, quindi, ecco chi resterà fuori dai giochi. Dovendo di conseguenza rinviare di qualche anno il ritiro dal lavoro. Ecco gli scenari previdenziali.
3 anni fa
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La coperta della riforma pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori
La coperta della riforma pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori

Attenzione perché la coperta della riforma delle pensioni è davvero troppo corta. E, quindi, ecco chi resterà fuori dai giochi. Dovendo di conseguenza rinviare di qualche anno il ritiro dal lavoro. Per mancanza del requisito anagrafico e/o di quello relativo all’anzianità contributiva.

In particolare, con la coperta della riforma pensioni che è troppo corta, dal prossimo anno rischia di restare fuori chi avrà meno di 64 anni di età. In quanto ad oggi, l’ipotesi della flessibilità in uscita, a partire dai 62 anni di età, resta molto improbabile.

La coperta della riforma delle pensioni è troppo corta: ecco chi resterà fuori dai giochi

Basti pensare che, proprio in merito alla coperta della riforma delle pensioni che è troppo corta, c’è in ballo pure la Quota 41 pura, proprio a partire dal prossimo anno, che pur tuttavia potrebbe essere a sua volta bloccata dall’aumento dello spread.

Con la guerra in Ucraina, infatti, pure gli scenari previdenziali nel nostro Paese rischiano di mutare drasticamente. In più, la coperta della riforma delle pensioni non è solo troppo corta. Visto che ormai da oltre tre mesi il dialogo sulla riforma strutturale della previdenza pubblica, tra il Governo italiano ed i Sindacati, è interrotto.

Scenari previdenziali all’insegna dell’incertezza per il prossimo anno

Con la coperta della riforma delle pensioni che è troppo corta, la revisione strutturale della previdenza pubblica, con l’entrata in vigore a partire dal 2023, rischia clamorosamente di saltare. Con conseguenti scenari previdenziali all’insegna dell’incertezza per il prossimo anno nel nostro Paese.

E questo considerando anche il fatto che, per il varo della riforma delle pensioni, il premier Mario Draghi deve trovare l’accordo di maggioranza. Un accordo che è sempre più difficile, con il tempo che passa, in quanto i partiti politici sembrano essere già in campagna elettorale in vista delle politiche dopo la fine della corrente legislatura.

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