I buoni fruttiferi postali sono prodotti di risparmio/investimento emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane. Sono garantiti dallo Stato Italiano e non hanno costi o commissioni di collocamento/rimborso. In più hanno una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi. Per questo vengono considerati buoni, dall’inizio alla fine. È possibile sottoscriverli sia nella forma classifica cartacea che in quella dematerializzata che conviene di più. Questo perché non c’è pericolo che cadano in prescrizione e che quindi non si possa più recuperare la cifra investita e gli interessi.
Come chiedere il duplicato dei buoni fruttiferi postali
La legge numero 948 del 30 luglio 1951 comunica che si può chiedere il duplicato dei buoni fruttiferi postali. Parliamo di quelli smarriti, di quelli distrutti e di quelli sottratti previo adempimento della procedura di ammortamento.
Ma dove si può richiedere il duplicato? Ebbene, presso tutti gli uffici postali purché si compili un modulo e si sottoscriva la denuncia di perdita. Su di essi si dovranno indicare però gli estremi del buono fruttifero postale in modo da identificarlo. In più andranno anche indicate le circostanze per le quali non si è in possesso del titolo, anche sommarie. In caso sia stato rubato (sottratto) serviranno anche gli estremi della denuncia presentata agli organi di Pubblica Sicurezza.
Da chi andrà fatta la richiesta di duplicato dei buoni fruttiferi postali? Dagli intestatari o dai procuratori (nel caso di buoni cointestati da tutti gli intestatari). Nel caso si chieda il duplicato di un buone minori dai genitori in qualità di patria potestà mentre nel caso di titoli caduti in successione da tutti gli eredi.
Una volta esplicata tale procedura l’ufficio postale affliggerà all’interno dei suoi locali aperti al pubblico un “avviso/diffida” per 30 giorni di seguito. Questo nel caso in cui il buono abbia un valore nominale più basso di 516,46 euro ovvero 1 milione di lire.