Stop caldaie a gas dal 2029, l’alternativa sono gli impianti a biomassa: quanto si risparmia?

Con il pacchetto Repower EU, l’Unione Europea ha imposto dal 2029 lo stop alle caldaie a gas: ecco l’alternativa degli impianti a biomassa. Quanto costano e quanto si risparmia.
2 anni fa
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Fine mercato tutelato gas

A partire dal 2029 ci sarà lo stop alla vendita delle caldaie a gas, secondo quanto previsto dal pacchetto Repower EU presentato dalla Commissione Europea. Si tratta di una rivoluzione che prevede l’incremento fino al 13% di utilizzazione di energia rinnovabile entro il 2030. La strategia dell’Europa è quella di sostituire l’utilizzazione di combustibili fossili innanzitutto per uso domestico. Le alternative alle caldaie a gas sono numerose, una delle più interessanti è rappresentata dagli impianti a biomassa. Ma quanto costano? E quanto permettono di risparmiare?

Impianti a biomassa: cosa sono e quanto si risparmia

Gli impianti a biomassa possono sostituire le caldaie a gas perché permettono di riscaldare l’abitazione duranti il periodo invernale e di produrre acqua calda sanitaria.

L’energia viene prodotta dalla combustione di una ‘biomassa’, vale a dire legna da ardere, ma anche pellet, segatura e il cosiddetto cippato, scaglie di legno di differenti dimensioni. Al momento esistono impianti che possono sfruttare soltanto una di queste biomasse, ma sono in arrivo anche modelli che possono utilizzarne più di una.
Il vantaggio principale risulta essere il risparmio economico: le biomasse, infatti, sono in generale meno costose fino al 30-50% rispetto all’utilizzazione del gas. La questione più seria da affrontare sono però i costi per l’installazione dell’impianto.

I modelli e i prezzi degli impianti a biomassa in sostituzione alle caldaie a gas

Uno studio pubblicato sul Corriere della Sera spiega che sono tre le tipologie di impianti a biomassa che possono essere installati per l’uso domestico.
La prima categoria è rappresentata dai ‘generatori di calore’. Si tratta di impianti che producono il calore direttamente e rientrano in questa tipologia i termocamini e le stufe. Fondamentale è analizzare le caratteristiche della casa per installare un impianto che garantisca il massimo efficientamento energetico. I prezzi oscillano tra i 600 e i 2.200 euro, a partire dal fabbisogno medio di un appartamento.


La seconda categoria è rappresentata daitermoconvettori. Si tratta di impianti che non producono direttamente calore, ma scaldano un fluido che a sua volta produce calore. In questa tipologia rientrano le cosiddette caldaie a biomassa e il prezzo di questi dispositivi, sempre a partire dal fabbisogno medio di una famiglia, oscilla tra i 1.100 e i 4.300 euro.
La terza e ultima categoria è rappresentata dagli ‘impianti con sistema radiante’. Anche in questo caso si tratta di dispositivi che non producono direttamente il calore, ma riscaldano un fluido che, mediante un percorso di tubature, ottimizza e irradia il calore negli ambienti. Un esempio su tutti è il cosiddetto pavimento radiante. I prezzi sono i più alti in assoluto, si va dai 1.900 euro agli 8.700 euro ma sono comunque un’ottima alternativa alle caldaie a gas.
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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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