Lo sconto in fattura che ingabbia le piccole imprese: ecco perché dicono no

Lo sconto in fattura: un miraggio per le piccole imprese edili? Perché i soldi non arrivano
3 anni fa
1 minuto di lettura
Bonus casa, ecco le proposte per sbloccare la cessione crediti

Un altro seguito alla nostra inchiesta sul 110. Questa volta ci focalizziamo sullo sconto in fattura, da non confondere con la cessione del credito. Abbiamo dato voce ad una piccola impresa edile. Ricordiamo che una delle motivazioni che spinsero il Superbonus fu proprio aiutare il settore edile.

Ma è stato proprio così? Non sembrerebbe. Anzi: molte aziende costruttrici si sono indebitate e hanno ampliato l’organico per cantieri poi non partiti o in sospeso. A complicare tutto sconto in fattura e cessione del credito, con i soldi del credito d’imposta che non arrivano.

Ecco cosa ci ha raccontatore un imprenditore vittima di questa situazione.

Lo sconto in fattura e beato chi ha visto i soldi!

“Un bell’articolo sostenuto da esperienze di un utente finale tipico del momento.

La mia invece è quella di una piccola azienda fornitrice, rimasta ingabbiata negli sconti in fattura da ecobonus, per forniture di piccoli impianti di riscaldamento di valore inferiore ai 10.000 € per i quali dopo lo slalom novembre 21 febbraio 2022 si era risolto nella semplificazione totale. Fino all’amara sorpresa: Poste decide di non assorbire più i crediti delle imprese, le banche si danno latitanti e la mia che si affida a Deloitte. Nella pratica è come guadare in una palude. Nessuno sa, nessuno risponde, nessun umano con cui interloquire, vanno inseriti dati e documenti per la pratica, perlopiù inutili e moltiplicati, in una cloaca informatica da dove non arriva mai alcuna risposta. Attendi  settimane e rimani nel dubbio che il materiale inserito sia servito solo per sostituire carta igienica in qualche ufficio, ma neanche quello perché si tratta di documenti digitali….già.

Ribadisco “documenti inutili” perché se l’AE mi ha accreditato gli importi non si capisce cosa devono chiedere ancora questi altri, poi qualcuno ancora si stupisce se i costi degli interventi sono triplicati ed oltre, nessuno gli ha ancora spiegato che il maggior lavoro ed oneri conseguenti sta nella burocrazia inventata ad hoc non tanto negli interventi, ed è ovvio che qualcuno deve pagare!

Probabilmente Il tutto fa parte delle politiche sociali impegnate nella creazione di posti di lavoro “socialmente inutili”.

La sostanza? anche la mia piccola azienda ha circa 15000€ pendenti per i quali sta pagando interessi passivi alla stessa banca!

D’altronde cosa aspettarsi da un Super Presidente Banchiere che rema contro gli stessi bonus e da Banche che hanno ormai preso in mano anche la vita politica dei cittadini sostituendosi ed accaparrando ciò che avrebbe dovuto fare uno Stato normale!”

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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