Ci risiamo come ogni anno. I cittadini stanno ricevendo in questi giorni una comunicazione dall’INPS in cui l’istituto informa della non correttezza dei dati contenuti nella Certificazione Unica 2022 (anno d’imposta 2021) in precedenza scaricata dal cittadino stesso.
L’INPS, quindi, chiede la necessità di acquisire le certificazioni rettificate per i relativi obblighi dichiarativi.
Interessati sono, ad esempio, i pensionati, i percettori di NASPI e tutti coloro che nel 2021 hanno percepito prestazioni dall’istituto nazionale previdenza sociale.
Ricordiamo che la Certificazione Unica è il documento attestante gli importi erogati dal sostituto d’imposta nel corso dell’anno di riferimento e le ritenute operate nel medesimo anno.
Diverse sono le modalità di acquisizione della Certificazione Unica INPS.
Certificazione Unica INPS errata: la dura reazione dei commercialisti
L’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) non ci sta a questa ennesima presa in giro e punta il dito contro l’istituto.
Questa situazione nell’indifferenza generale si ripete come se nulla fosse. Le conseguenze delle CU errate sono molteplici e non di poco conto, ma evidentemente l’Inps le ignora o comunque preferisce farlo. Oneri esclusivamente a carico del cittadino, dichiarazione precompilata non allineata ai nuovi importi, disagi e aggravio di costi per la ripresentazione della dichiarazione, violazione del principio di legittimo affidamento riguardante il perimento degli atti della PA, entro il quale il cittadino dovrebbe essere indenne da conseguenze di qualsiasi natura.
Sono le dure parole di Marco Cuchel, Presidente dell’ANC (Comunicato del 13 giugno 2022).
Aspetto operativo
Volendo andare nell’aspetto pratico della questione, dovrebbero rimanere ferme le modalità operative indicate nella Circolate n. 44/2021 e ribadite nel Messaggio INPS n. 47 del 4 aprile 2022.
In dettaglio si specifica quanto segue
- qualora il contribuente rilevi errori o informazioni non corrette nella Certificazione Unica, questi è tenuto a rivolgersi al proprio sostituto d’imposta (in questo caso l’INPS) che procederà alla correzione dei dati
- l’INPS poi consentirà alle strutture territoriali, laddove necessario, di procedere alla rettifica della Certificazione Unica, già trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate. La rettifica può produrre la rideterminazione anche del conguaglio fiscale in capo al contribuente.
Il contribuente, riceverà notifica dell’avvenuta correzione mediante comunicazione inviata dall’INPS con il canale postale o via Posta Elettronica Certificata (PEC), in aggiunta alle notifiche telematiche inviate sul “Cassetto fiscale” del cittadino sul portale internet dell’Istituto (www.inps.it).
La nuova Certificazione Unica 2022 (sostituiva della precedente) evidenzierà tra le annotazioni la necessità di rivedere il Modello 730 precompilato (e non).