L’attesa è appena finita. Finalmente il Tesoro ha comunicato la cedola minima reale garantita che offrirà per il BTp Italia 28 giugno 2030, a cui è stato assegnato il codice ISIN IT0005496994 per l’emissione relativa alla prima fase, quella che riguarda gli investitori individuali (famiglie). Il tasso lordo sarà dell’1,60% e al termine del collocamento potrà essere confermato o aumentato. Ricordiamo che il BTp Italia è un’obbligazione indicizzata al tasso d’inflazione FOI dell’ISTAT (indicatore per famiglie e operai), al netto della componente tabacchi.
Ricordiamo anche che in data 28 giugno 2026 sarà corrisposto agli obbligazionisti retail un primo premio fedeltà pari allo 0,40% dell’investimento realizzato in fase di collocamento. E alla scadenza del 28 giugno 2030, sarà erogato un secondo premio fedeltà dello 0,60%. In entrambi i casi, serve che avere posseduto il titolo sin dal collocamento e fino alle due date indicate.
Cedola BTp Italia 2030, confronto con bond ordinario
Ma concentriamoci sulla cedola del BTp Italia 2030. Il tasso di 1,60% risulta essere di ben mezzo punto percentuale sopra le nostre attese. Il bond italiano a 8 anni offre oggi un rendimento lordo del 3,40%. Ciò implica che l’obbligazionista riuscirebbe a spuntare un rendimento complessivo più alto nel caso in cui l’inflazione media annua da qui al 2030 fosse superiore all’1,8%. Viceversa, otterrebbe un rendimento inferiore nel caso in cui l’inflazione risultasse più bassa dell’1,80%. Il dato emerge per l’appunto dalla differenza tra il rendimento offerto dal BTp 2030 con cedola fissa e quello minimo reale del BTp Italia 2030.
Le aspettative d’inflazione negli ultimi mesi si sono “surriscaldate” decisamente. Erano prossime allo zero fino a qualche tempo fa. Sappiamo anche che il target d’inflazione della BCE è del 2%, cioè l’istituto punta a una crescita media annuale dei prezzi al consumo del 2%.