Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, torna a parlare della necessità del riscatto laurea gratis per i giovani. Da tempo non se ne parla più, ma la proposta dell’Inps è destinata alla massima attenzione se si vuole tutelare i giovani e incentivare gli studi.
Tridico, rilancia l’idea dell’introduzione un riscatto gratuito del periodo di studi per la laurea durante il Festival del lavoro a Bologna. Il vertice dell’Inps ricorda che in Germania è già così e che da noi la misura potrebbe costare 4-5 miliardi di euro.
Tridico: perché è necessario il riscatto laurea gratis
Il riscatto laurea gratis doveva essere uno degli obiettivi della prossima riforma pensioni, ma sembra sparito nel nulla. Il governo sembra voler tirare avanti senza troppi scossoni rimandando ogni più ampia discussione a tempi migliori.
Nessuno, alla vigilia delle elezioni politiche 2023, vuole sporcarsi le mani. Ma rinviando nel tempo la soluzione dei problemi non si fa altro che danneggiare gli interessi del Paese.
Nello specifico, quelli delle nuove generazioni e dei quarantenni lavoratori di oggi. Cioè quelli che non avranno diritto a pensioni al pari dei loro predecessori. E forse manco alle pensioni se il mondo del lavoro continuerà a rimanere pervaso da precariato diffuso e sottopagato.
In queste condizioni chi studia non avrà infatti possibilità economiche per riscattare a titolo oneroso gli anni di università. E nemmeno avrà la possibilità di andare in pensione prima.
La proposta del Inps
Tridico torna quindi a dire che c’è da fare un intervento importante che ovviamente necessita di risorse importanti. quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa riscattare la laurea in modo gratuito.
Il numero uno dell’Inps ribadisce quindi la necessità di occuparsi di giovani e donne che dovrebbero essere sempre più incentivati e tutelati nel mercato del lavoro.
“si può immaginare un modello alternativo al riscatto laurea gratis maggiorando il coefficiente di trasformazione per periodi legati allo studio. O ancora, introdurre la pensione di garanzia per evitare pensioni povere in futuro“.
In questo senso l’ultima parola spetta al Parlamento con l’approvazione della manovra di bilancio che dovrà trovare le adeguate coperture finanziarie. E ciò andrebbe nella stessa direzione tracciata dal premier Mario Draghi per una maggiore tutela di giovani e donne al lavoro.