Come ormai sappiamo, anche i percettori di reddito di cittadinanza presto riceveranno il tanto atteso bonus 200 euro. Stiamo parlando del contributo una tantum a favore dei cittadini a basso reddito, per far fronte all’impennata dei prezzi dell’energia e non solo. Impennata dei prezzi causata, principalmente dall’attuale conflitto in Ucraina.
L’INPS, con la circolare n. 73 del 24 luglio 2022, ha fornito alcuni utili dettagli relativi al bonus 200 euro. In particolare, è stato reso noto il calendario dei pagamenti di tale indennità ai percettori di reddito di cittadinanza, i quali lo riceveranno a luglio o ad agosto; anche se non spetta proprio a tutti.
Quando viene accreditato il bonus 200 euro ai percettori di reddito di cittadinanza?
Come già detto in apertura, anche ai percettori del reddito di cittadinanza sarà erogato il tanto atteso bonus 200 euro.
Come specificato dalla stessa INPS con la circolare n. 73 del 24 luglio 2022, in linea generale, “per i titolari nel mese di giugno 2022 di Reddito di Cittadinanza, il pagamento del bonus 200 euro sarà effettuato attraverso l’accredito sulle carte dei nuclei percettori di luglio 2022”.
Ci sono poi casi in cui il bonus 200 euro sarà loro pagato ad agosto o non spetterà affatto.
La data di ricarica della carta del reddito di cittadinanza dipende da quando è stata presentata e accolta la domanda di accesso al sussidio. I vecchi percettori del sussidio, riceveranno l’accredito a partire dal 27 del mese.
Ad ogni modo, è possibile conoscere la data esatta di pagamento accedendo all’area riservata del servizio dedicato sul sito dell’INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS.
Chi lo riceverà ad agosto e chi non lo riceverà affatto
In un solo caso il bonus 200 euro potrebbe essere pagato ai percettori del reddito di cittadinanza con la ricarica di agosto. Ossia quando è stata fatta la domanda di rinnovo al termine delle prime 18 mensilità.
Ad ogni modo, non tutti i percettori del reddito di cittadinanza riceveranno il bonus 200 euro. Quest’ultimo, infatti, non spetta a quelle famiglie dove sono già presenti persone che hanno diritto al contributo, come pensionati e dipendenti pubblici.