Conti correnti mai così poveri: l’inflazione è la tassa occulta che li fa evaporare, ma di quanto?

L'inflazione è la tassa occulta che sta facendo evaporare i propri risparmi sui conti correnti che non sono mai stato così poveri. Quale soluzione?
2 anni fa
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inflazione

L’inflazione è la peggiore tassa occulta per i conti correnti in quanto essa si abbatte su di loro proprio come una vera e propria patrimoniale. L’ufficio studi della Cgia in termini teorici comunica che in questo 2022 l’aumento dell’inflazione per gli italiani è costato più di 92 miliardi. Va anche detto che nell’ultimo anno il tasso di interesse applicato dagli Istituti Bancari sui depositi bancari si è aggirato intorno allo zero per cento. Con l’inflazione all’8%, quindi, i risparmi si sono ovviamente erosi.

I risparmiatori che hanno pagato di più la perdita del poter di acquisto sono quelli della Lombardia seguiti da quelli del Lazio, del Veneto e dell’Emilia Romagna.

Il pericolo è la stagflazione

La nostra economia sta pericolosamente scivolando verso la stagflazione. Con questo termine si indica la situazione nella quale in contemporanea sono presenti nel medesimo mercato un aumento generale dei prezzi (inflazione) e una mancanza di crescita dell’economia (stagnazione economica). Il pericolo che essa si verifichi è dietro l’angolo ed i motivi sono da additarsi alla pandemia, agli effetti della guerra e all’aumento dei prezzi non solo delle materie prime ma anche dei prodotti energetici. Nel medio periodo, quindi, c’è la possibilità che la crescita economica scivoli verso lo zero e che l’inflazione raggiunga i due zeri.

Qual è la soluzione?

Per attenuare la crescita dell’inflazione che sta erodendo sempre di più i conti correnti rendendo tutti più poveri, gli esperti sostengono che dovrebbero intervenire le banche centrali. Queste ultime dovrebbero contenere le misure espansive e aumentare i tassi di interesse. In questo modo diminuirebbe la massa monetaria che è in circolazione. Il problema è che in Italia il rapporto debito/Pil è tra i più alti al mondo per cui un aumento dei tassi di interesse comporterebbe un aumento del costo del debito pubblico.

E quindi, cosa fare? In primo luogo gli esperti suggeriscono di ridurre drasticamente la spesa corrente e poi tagliare la pressione fiscale. In più si dovrebbe introdurre un tetto al prezzo del gas (come Draghi più volte di fare) e del carburante.
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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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