Il reddito di cittadinanza non può essere cancellato con referendum (almeno fino al 2025): la bugia di Renzi

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, vuole il referendum per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Ecco perché ora non è possibile
2 anni fa
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reddito di cittadinanza

Del referendum sull’abolizione reddito di cittadinanza (fortemente voluto dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi) per ora non se ne fa nulla.

Non perché Renzi abbia cambiato idea o perché la crisi di governo attuale lo impedisca, ma semplicemente perché a dire che “non sa da fare” è il legislatore stesso.

La crisi di Governo

L’era Draghi al governo è ormai terminata. Il premier ha ottenuto la fiducia in parlamento. I voti, tuttavia, non sono sufficienti per andare avanti. Al voto hanno dato forfait, la Lega, il M5s e Forza Italia.

Dunque, con i principali partiti politici che hanno voltato le spalle, Mario Draghi non ha potuto far altro che annunciare le sue dimissioni e salire al Colle da Mattarella. Si va verso lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate.

Ma in tutto in ciò che ne sarà del reddito di cittadinanza? Il referendum di abolizione voluto da Renzi si potrà tenere?

Chi ha voluto il reddito di cittadinanza

Ricordiamo che il reddito di cittadinanza è una misura (di welfare) fortemente voluta dal M5s. E’ quel sussidio (mensile) pensato per le famiglie disagiate in cui non c’è lavoro. La finalità è quella di accompagnare (con un sostegno economico e con politiche attive) il percettore fino a che non si trovi un’occupazione.

La misura, tuttavia, ad oggi non ha portato i risultati sperati. Il beneficio esiste ancora, ma il lavoro non è stato creato come ci si aspettava.

Niente referendum di abolizione (almeno per ora)

Da più parti si vuole l’abolizione. Uno su tutti, come anticipato, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Il referendum abolizione reddito cittadinanza tuttavia, almeno per ora non può esserci.

Ciò in applicazione dell’art. 31 legge n. 352 del 1970, ai sensi del quale:

Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.

Se dovessimo andare alle elezioni anticipate o comunque, al voto il prossimo anno, dunque, nessuna richiesta di referendum per ora potrà essere depositata.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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