Uno dei motivi della rottura tra il movimento 5 stelle e il premier Mario Draghi è stata la mancata proroga del superbonus 110, che, a detta dello stesso Conte, rischia di far fallire migliaia di imprese edili.
Draghi, dal canto suo, ha dichiarato che la misura è troppo costosa e soprattutto per mezzo del superbonus e, in particolare, del meccanismo della cessione del credito sono state perpetrate enormi truffe. Il premier, in altre parole, punta il dito sul legislatore di tale norma. “Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti”.
Superbonus 110 e cessione del credito, perché il meccanismo si è inceppato? Di chi è la colpa?
I soggetti che sostengono spese per gli interventi relativi ai bonus edilizi possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, per lo “sconto in fattura” oppure per la cessione del credito d’imposta. Quest’ultimo istituto, in particolare, negli ultimi tempi ha subito numerose modifiche.
Molti istituti di finanziamento hanno dovuto chiudere i rubinetti, in quanto hanno raggiunto la capienza fiscale massima. E così, il cerino è rimasto in mano alle imprese edili, che adesso rischiano di fallire pur avendo in pancia crediti fiscali per svariate migliaia di euro. Come se non bastasse, secondo l’ultimo report dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), sono già finiti i soldi per il 110.
Per risolvere l’impasse, la soluzione più semplice sarebbe quella di prorogare e rifinanziare la misura, ma Draghi si è sempre detto contrario a tale proroga. Come ha dichiarato il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, questo strumento ha provocato “la più grande truffa che questa Repubblica abbia mai visto”, stimata in 4,4 miliardi di euro.
“Per il Superbonus, ha da poco dichiarato Mario Draghi, il problema sono i meccanismi di cessione.
La Legge di conversione del decreto Aiuti aveva previsto l’estensione della portata della cessione del credito. Con le dimissioni del Premier Draghi, bisognerà capire che fine farà tale modifica. Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.