Lo spread resta sotto 240 punti, stranamente il TPI della BCE sta funzionando

Il TPI della BCE è stato varato da pochi giorni e mostra per il momento di funzionare, con lo spread in Italia sostanzialmente stabile
2 anni fa
1 minuto di lettura
Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi
Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi © Licenza Creative Commons

Stamattina, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi a 10 anni si aggira intorno ai 235 punti base. Nel dettaglio, il BTp a 10 anni offre il 3,40% o poco meno, segnalando come lo spread con i Bund resti sotto i 240 punti. E non è un segnale da poco, perché arriva a pochi giorni dal battesimo ufficiale del Transmission Protection Instrument (TPI) della BCE. Come abbiamo avuto modo di vedere, si tratta di un nuovo strumento a sostegno dei titoli di stato oggetto di vendite speculative.

Tuttavia, esso risulta fortemente condizionato e discrezionale, tale da non potersi definire un vero scudo anti-spread.

Ciononostante, i rendimenti sovrani italiani non sono lievitati dopo che la BCE ha sorpreso il mercato con un rialzo dei tassi dello 0,50%, doppio delle previsioni. Lo spread è rimasto sostanzialmente agli stessi livelli, così come registriamo rendimenti stabili lungo la curva. In altre parole, sembra che paradossalmente il TPI stia funzionando, pur essendo di dubbia efficacia. E dire che siamo nei giorni immediatamente successivi alla caduta del governo Draghi.

Certo, rispetto a prima lo spread si è stabilizzato a 20-30 punti sopra. Questo sarebbe il costo delle elezioni anticipate. Tutto sommato, nessuno scossone. E si tratta di una sorpresa positiva per il momento, sperando che duri. Il rischio maggiore consiste nella volontà dei mercati, prima o poi, di testare l’efficacia del TPI. C’è da dire che il clima potrebbe surriscaldarsi con l’entrata nel vivo della campagna elettorale.

Spread su con rialzo dei tassi BCE

Lo spread ha iniziato a risalire più o meno stabilmente dallo scorso autunno, man mano che i rendimenti nell’Eurozona volgevano al rialzo inseguendo l’inflazione. Il divario con i titoli tedeschi ha segnalato l’aumento delle tensioni a carico dell’Italia. Il mercato ha scontato maggiori probabilità di ripercussioni negative sulla sostenibilità del debito pubblico italiano dal previsto mutamento delle condizioni monetarie.

Un colpo di freno o di accelerazione allo spread potrà arrivare dalle prossime mosse di Francoforte. Se la BCE deciderà di alzare i tassi a settembre di un altro mezzo punto percentuale, confermando i toni “da falco” per il prossimo futuro, le vendite probabilmente si concentreranno ai danni del Sud Europa. A farne le spese particolarmente l’Italia, dove le elezioni aumentano il grado di incertezza fiscale.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Il bonus 200 euro sta per arrivare ma per qualcuno c'è una brutta notizia
Articolo precedente

Bonus 200 euro anche ad agosto: sarà l’ultimo pagamento o si ripete a settembre?

pensione
Articolo seguente

Chi ha diritto alla Quota 41: differenze tra lavori usuranti e precoci