L’accettazione tacita del reddito di cittadinanza: caro Matteo Renzi sappi che…

Il procedimento referendario per abolire il reddito di cittadinanza non sarà immediato, e presto ci saranno nuove elezioni.
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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Come annunciato già diversi giorni fa, Matteo Renzi ha da poco depositato in Cassazione il quesito referendario per abolire il Reddito di cittadinanza.

L’ex primo Ministro, come sappiamo, si è sempre detto contrario al sussidio. Sul suo sito, soltanto qualche anno fa, scriveva quanto segue:

“Il reddito di cittadinanza è una misura che non funziona. Lo dimostrano i numeri, inoppugnabili. Lo dimostra il fallimento dei navigator. Lo dimostrano l’aumento della povertà. Lo dimostrano le cronache giudiziarie dove sono sempre più numerosi i casi di criminali che ricevevano il Reddito.

Chiedere di cambiare è non solo politicamente legittimo ma per me anche moralmente doveroso: nei confronti di chi si trova in reale difficoltà e nei confronti dei cittadini che con le loro tasse”.

Il problema è che presentare il quesito referendario in cassazione potrebbe essere addirittura superfluo. Vi spieghiamo il motivo.

Ecco perché il referendum per abrogare il Reddito di Cittadinanza potrebbe essere inutile

Innanzitutto, cominciamo col dire che il procedimento referendario non è dei più immediati. Una volta presentato in cassazione il quesito, si hanno 90 giorni di tempo per raccogliere 500mila firme per la validità della richiesta.

Come se non bastasse, ai sensi di legge, non è possibile richiedere un referendum “nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”.

Il 25 settembre si terranno nuove elezioni e il prossimo governo, almeno stando ai sondaggi, potrebbe essere formato dalla coalizione di centro destra. Un centro destra anch’esso contrario all’istituto del reddito di cittadinanza.

Soltanto pochi giorni fa, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha detto di voler sostituire il reddito di cittadinanza con il “reddito di solidarietà”: un contributo a favore dei non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità.

Niente sussidio, dunque, per i giovani.

La Leader di FDI ha poi dichiarato quanto segue:

“Basta con fondi, bonus e reddito di cittadinanza per i giovani. Basta con questa visione paternalistica. Dobbiamo dare ai giovani una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti”.

È molto probabile, dunque, che presto il reddito di cittadinanza sarà cancellato per sempre. E questo ancor prima di un ormai improbabile referendum abrogativo.

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