Da 13 agosto 2022 è operativo il congedo di paternità obbligatorio, come stabilito dalla legge di bilancio 2022. Vale per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.
Alla nascita del bambino, quindi, anche il padre, al pari della madre, acquisisce il diritto ad assentarsi dal lavoro. Vale 10 giorni fruibili in via continuativa o frazionata, indipendentemente dall’assenza al lavoro della madre lavoratrice.
Congedo di paternità diventa definitivo
Il congedo di paternità, finora sperimentale, diventa quindi definitivo e colma un ritardo del nostro Paese nei confronti delle famiglie rispetto al resto d’Europa.
In Portogallo, ad esempio, esiste persino una legge che prevede l’obbligo di astensione dall’attività lavorativa del padre per ben 20 giorni. Mentre in Slovenia esiste la facoltà, ma vale per 15 giorni.
Il diritto al congedo parentale obbligatorio del padre si aggiunge quindi al diritto della madre e spetta indipendentemente dalla fruizione del congedo di maternità. Sempre entro il quinto mese dalla nascita o l’ingresso del bambino in famiglia,
Indennità economica giornaliera Inps
Il congedo di paternità può essere fruito anche in giorni non continuativi, ma comunque non superiori a 10 entro il quinto mese dalla nascita, dall’ingresso in famiglia nel caso di adozione, oppure dall’affidamento.
L’indennità è riconosciuta dal Inps nella misura del 100% della retribuzione spettante. Il padre può richiedere anche solo un giorno di congedo con il riconoscimento di un’indennità pari al 100% della retribuzione, ma in questo caso la domanda è alternativa al periodo di astensione obbligatoria spettante alla madre.
Il pagamento della indennità per congedo di paternità è erogato direttamente dal Inps al lavoratore. Qualora tale indennità fosse anticipata in busta paga dal datore di lavoro, il padre beneficiario non dovrà comunicare la fruizione del congedo all’Inps.
Ogni richiesta deve essere presentata online attraverso il portale dell’Istituto, direttamente o tramite patronati o Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile o gli enti di patronato.