Pensioni e riscatto laurea per le insegnanti che optano per Opzione Donna

Le insegnati che hanno riscattato la laurea e vanno in pensione con Opzione Donna rischiano una doppia penalizzazione. Ecco perché.
2 anni fa
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opzione donna
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Le insegnanti che intendono andare in pensione con il meccanismo di Opzione Donna potrebbero subire una doppia penalizzazione se hanno già riscattato la laurea. In virtù del sistema di ricalcolo contributivo della rendita.

Il meccanismo di pensionamento agevolato previsto per Opzione Donna prevede, infatti, la migrazione di tutti i contributi dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo. Ivi inclusi quelli riscattati per il periodo universitario.

Opzione Donna e riscatto laurea

Questo tipo di pensione anticipata a 58 anni e con 35 di contributi realmente versati interessa in particolar modo le insegnati.

Tutti i docenti devono infatti essere laureati per poter svolgere la professione e molti hanno riscattato il periodo di studi ancor prima che entrasse in vigore Opzione Donna.

Il che significa che hanno riscattato la laurea con il sistema di calcolo ordinario, in base al meccanismo della riserva matematica. In sostanza hanno speso un sacco di soldi per coprire il periodo di studi, magari nel periodo retributivo, cioè prima del 1996.

Gli insegnanti che sono vicini all’età pensionabile difficilmente hanno optato per il riscatto laurea agevolato il cui costo è decisamente più basso rispetto a quello ordinario. La differenza, in base all’anzianità di servizio, alla retribuzione e al periodo in cui si effettua il riscatto può superare anche i 10 mila euro per 4 anni di Università.

Il calcolo che penalizza le donne

Come detto, Opzione Donna prevede che la lavoratrice dipendente vada in pensione a 58 anni di età con 35 di contributi. A patto che la stessa rinunci al sistema di liquidazione retributivo della pensione per la parte di contributi versata prima del 1996. Ne deriva una penalizzazione nel sistema di calcolo.

Orbene, se l’insegnate si è laureata prima del 1996 e il riscatto laurea è andato a coprire un periodo anteriore o anche solo a cavallo di questa data, ne consegue che gran parte della somma versata nel Fondo Lavoratori Dipendenti venga persa.

In altre parole, succede che il periodo di studi riscattato subisca una penalizzazione. Cioè la lavoratrice ha pagato più del dovuto. Questo vale anche per chi ha optato per il riscatto laurea col sistema ordinario anche dopo il 1995.

Mentre non vale per chi la laurea la deve ancora riscattare decidendo di andare in pensione con Opzione Donna. In questo caso il riscatto agevolato non penalizza la lavoratrice perché il calcolo è comunque fatto nel sistema contributivo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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