Perché gli italiani preferiscono i buoni fruttiferi postali ai Btp?

Affidabilità, trasparenza e nessun costo di gestione: le ragioni del successo dei buoni fruttiferi postali.
2 anni fa
1 minuto di lettura
Buono fruttifero postale febbraio 2024
foto @ pixabay

Continua il successo dei buoni fruttiferi postali che insieme ai libretti di risparmio continuano ad essere le forme di risparmio più amate dagli italiani. A Padova, ad esempio, ogni cittadino ha almeno un bfp o un libretto mentre a Ravenna un cittadino su 3 ha almeno un buono secondo quanto riferisce Ilcorriere.
Ma perché tali prodotti di investimento sono così cari agli italiani? Ebbene perché sono considerati fin dal 1924, data di prima emissione, sicuri, affidabili e trasparenti a differenza dei Btp, buoni del Tesoro Poliennali.

Il rendimento di questi ultimi, infatti, ad ogni nuova asta è adeguato ai tassi di mercato (secondario). I buoni, invece, non hanno tale mercato e si adeguano soltanto ai Decreti Ministeriali che ogni tanto cambiano i rendimenti. Rendono sicuramente di meno rispetto ai buoni del Tesoro ma non si rischia di perdere denaro se si decide di chiedere il rimborso prima della scadenza.

Buoni fruttiferi postali: i più amati dagli italiani

I buoni fruttiferi postali sono molto amati dagli italiani anche perché non hanno costi di gestione né commissioni di rimborso o collocamento. Hanno poi una tassazione agevolata sugli interessi del 12,50% e offrono tassi più vantaggiosi rispetto al passato. Proprio per questo sono tra i prodotti più amati in tutta Italia con oltre 46 milioni di buoni in essere.

Ecco i buoni fruttiferi postali disponibili adesso

I principali buoni fruttiferi postali del momento sono il 3 anni Premium (dura 3 anni) che offre a scadenza un rendimento effettivo annuo lordo dell’1,50%. È però dedicato solo a chi versa nuova liquidità. C’è poi il 3 anni Plus (dura 3 anni e può essere sottoscritto da tutti) che offre un rendimento annuo lordo a scadenza dell’1%. Il 3×2 offre invece un rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,75% dopo 6 anni mentre il 3×4 il 2% annuo lordo dopo 12 anni.
Ci sono poi i buoni fruttiferi postali 4×4 con rendimento fino al 3% annuo lordo dopo 16 anni e gli ordinari con rendimento annuo lordo fino al 2% dopo 20 anni.

Il 4 anni RisparmioSemplice che dura 4 anni e si può sottoscrivere solo se si attiva un Piano di risparmio risparmio semplice offre un rendimento premiale a scadenza dell’1,50% annuo lordo se si raggiungono minimo 24 sottoscrizioni periodiche nel piano. Altrimenti è del’1% annuo lordo.
Infine ci sono i buoni dedicati ai minori che offrono a scadenza un rendimento annuo lordo fino al 3,50%.
[email protected]

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

reddito di cittadinanza
Articolo precedente

Reddito di cittadinanza esteso a più persone, soprattutto agli stranieri. Ecco l’ultima proposta elettorale

Asta bond del Tesoro 13 febbraio
Articolo seguente

Asta BTp medio-lungo termine, domani in offerta quattro titoli