BTp 2032 vicino al 4%, rendimenti negativi scomparsi anche in Germania

Il BTp a 10 anni, scadenza 2032, offre oramai un rendimento prossimo al 4%. E anche in Germania scompaiono i rendimenti negativi.
2 anni fa
1 minuto di lettura
BTp€i a 10 anni, rendimento e costo reale
BTp€i a 10 anni, rendimento e costo reale © Licenza Creative Commons

L’inflazione in Italia nel mese di agosto è salita all’8,4%, il dato massimo dal dicembre 1985. Nell’Eurozona, nuovo record al 9,1%, sopra le stime del 9% e in accelerazione dall’8,9% di luglio. Insomma, la corsa dei prezzi al consumo non vuole sentirne di rallentare e adesso l’attenzione si sposta sulla BCE. Non è un caso che ieri il BTp dicembre 2032, cioè l’attuale decennale, abbia superato il rendimento di 3,90%. La soglia del 4% è praticamente a un soffio. Lo spread è nel frattempo risalito anch’esso, ma restando nei dintorni dei 230 punti base.

In effetti, i rendimenti sovrani italiani stanno lievitando in scia a una tendenza generale negativa in tutta l’Eurozona. Il Bund a 10 anni, ad esempio, aveva aperto il mese di agosto allo 0,76% e ieri stava sopra 1,55%, più del doppio.

Non solo l’alta inflazione costringe il mercato a pretendere rendimenti nominali più alti per difendere il potere di acquisto del capitale. C’è anche il fatto che la BCE al board dell’8 settembre sarà chiamata con ogni probabilità ad alzare i tassi d’interesse più dello 0,50% sinora prospettato. Cresce tra i governatori e i consiglieri esecutivi la richiesta di una stretta monetaria più decisa per evitare il rischio di un disancoraggio delle aspettative d’inflazione.

BTp 2032 a +1% in un mese

Il BTp 2032 stava sotto il 3% a inizio agosto. Nell’arco di un mese, ha registrato un rialzo di quasi l’1%. Sarebbe stato verosimilmente maggiore senza il sostegno della BCE, che continua a comprare titoli di stato italiani grazie alla flessibilità goduta in fase di reinvestimenti con il PEPP. E’ probabile, pur ancora non scontato, che oltre ad annunciare un maxi-rialzo dei tassi dello 0,75% Francoforte si prepari a chiudere i reinvestimenti con il “quantitative easing”. La liquidità sui mercati si ridurrebbe e, soprattutto, ne fluirebbe di meno a favore degli acquisti di bond italiani.

Ad ogni modo, l’esplosione dei rendimenti sta riguardando un po’ tutta l’Eurozona. Pensate che ormai in Germania non esiste più alcun titolo di stato con rendimenti negativi. Fino al dicembre scorso, ancora il Bund a 30 anni offriva meno di zero. Invece, ieri la scadenza a 3 mesi si aggirava in area 0,03%. La fine di una lunga era, che segnala la normalizzazione monetaria in corso in tutti i mercati avanzati.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

I BRICS spiccano in questa crisi energetica
Articolo precedente

La crisi energetica premia i BRICS (senza India): $500 miliardi in 6 mesi

BTp 30 anni in attesa del taglio tassi BCE
Articolo seguente

BTp Italia 2030, ecco il pagamento della cedola a dicembre dopo l’inflazione di agosto