Finalmente arrivano importantissime novità in tema assegni al nucleo familiare residente all’estero per stranieri: già ad inizio agosto, come confermato dalla circolare n. 95 del 2022, l’INPS si è adeguato a quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con la sentenza n. 65/2022 e ha esteso il diritto a tale misura anche per i familiari degli stranieri che risiedono all’estero.
L’Italia, infatti, non rispettava la Direttiva Europea in materia di assegni familiari, ma il cambiamento è avvenuto in tempi rapidi e il cambio di rotta è già entrato in vigore.
L’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) è un sostegno per le famiglie con redditi inferiori a determinati limiti, stabiliti ogni anno dalla legge e calcolato in relazione al numero di persone che compongono il nucleo familiare e al reddito complessivo. È pensato per:
- i lavoratori dipendenti;
- i disoccupati;
- i lavoratori in mobilità;
- i cassintegrati;
- i soci di cooperative;
- i pensionati;
- i parasubordinati.
Questo è tutto ciò che c’è da sapere perché anche gli stranieri possano richiederlo.
La disparità in tema di assegni al nucleo familiare residente all’estero: perché non eravamo in regola
Ebbene sì, fino a pochi giorni fa esisteva una potente disparità di trattamento tra cittadini stranieri e quelli italiani. Mentre questi ultimi si vedevano riconosciuti gli Anf anche in caso di coniuge e figli residenti all’estero, ai primi erano concessi soltanto nel caso di familiari residenti nel nostro Paese.
La Consulta ha quindi deciso di uniformare il trattamento, chiarendo che anche gli stranieri regolarmente residenti in Italia potranno ora ottenerli in caso di cari all’estero. Per fare richiesta dovranno però avere un permesso di soggiorno di lungo periodo o di un permesso unico di soggiorno.
Chi aveva già presentato domanda e chi ha percepito gli assegni in misura ridotta potrà presentare una domanda di riesame per ottenere gli assegni non percepiti negli ultimi 5 anni, ottenendo così un maxi importo dall’Inps.
Richiesta di assegni al nucleo familiare residente all’estero: come richiederlo e cosa cambia
Gli stranieri che richiedono gli assegni al nucleo familiare residente all’estero non potranno avvalersi dell’autocertificazione perché sono situazioni non accertabili ex post dalle autorità italiane. Dovranno quindi fare riferimento all’autorità dello Stato estero per ottenere diversi documenti che dovranno essere tradotti in lingua italiana e autenticati dall’autorità consolare italiana.
I documenti necessari sono:
- lo stato di famiglia con precisazione sul legame di parentela rispetto ai componenti per i quali si richiedono gli Anf;
- i redditi dei familiari prodotti all’estero espressi in euro;
- la situazione di eventuale d’inabilità di uno o più componenti;
- le prove per il riconoscimento del diritto in caso di casistiche particolari come di abbandono del nucleo familiare da parte di uno dei due coniugi.
L’importo degli ANF continua a essere calcolato in base:
- alla tipologia del nucleo familiare, con importi decrescenti in base a scaglioni crescenti del reddito;
- per il numero dei componenti della famiglia, ora tenendo conto di quelli residenti all’estero.
Come ottenere gli assegni arretrati e come agire in caso di domande precedenti o rigettate
Come agire in caso di assegni arretrati, di domande rigettate o ancora in valutazione? Questo è tutto ciò che gli stranieri devono sapere per muoversi correttamente:
- in caso di assegni arretrati è necessario presentare domanda di riesame della precedente decisione: l’INPS rivedrà la decisione “previa apposita richiesta di integrazione istruttoria” e controllerà che vi siano i requisiti. È possibile richiedere fino a 5 anni indietro di assegni familiari. La richiesta può essere formulata online con accesso tramite SPID o rivolgendosi a un patronato;
- alle domande ancora in valutazione, se rispettano le condizioni previste, verranno applicate le nuove disposizioni INPS con il riconoscimento del provvedimento;
- se vi sono domande con un giudizio in corso, l’INPS farà in modo che venga cessata la materia del contendere e il ricorrente accolga la domanda di assegni familiari;
- nel caso di domande rigettate in riesame verrà avviata nuova istruttoria da parte dell’Inps per valutazione dei requisiti.