Fino a 175 euro in più sulla pensione di ottobre ma quanti te ne chiede indietro il fisco?

Gli aumenti sulle pensioni di ottobre sono al lordo delle trattenute fiscali. A quanto ammonta l’incremento netto del cedolino fino a fine anno.
2 anni fa
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A ottobre scattano gli aumenti anticipati delle pensioni. Grazie al decreto Aiuti bis tutte le pensioni sotto i 2.692 euro saranno rivalutate del 2% fino alla fine dell’anno.

Un provvedimento che inizialmente aveva creato entusiasmo, ma che, a conti fatti, non soddisfa. Gli incrementi in arrivo sono molto bassi. Meglio sarebbe stato ripetere il bonus da 200 euro concesso lo scorso mese di luglio.

Da ottobre le pensioni aumentano del 2%

Ma quanto prenderanno in più i pensionati? Il decreto prevede che siano rivalutate in anticipo solo le pensioni fino a 35 mila euro all’anno.

Quindi, per chi percepisce un assegno da 2.692 euro lordi al mese si tratta di un aumento di 54 euro mensili. Soldi che saranno corrisposti per i mesi di ottobre, novembre  e dicembre, oltre al rateo di tredicesima. In tutto 175,50 euro lordi. Al netto delle trattenute erariali, si arriva a meno di 130 euro.

E che dire per chi percepisce meno di 3 mila euro di pensione? La maggior parte dei pensionati italiani prende meno di 1.240 euro al mese. A tale cifra corrisponde un incremento di poco inferiore a 25 euro lordi mensili. Veramente poco

Un vero e proprio escamotage che il governo Draghi ha messo in piedi per risparmiare con un secondo bonus da 200 euro a fondo perduto. Già perché con l’anticipo della rivalutazione delle pensioni non è corrisposto ai pensionati nulla di più di quanto già di loro competenza a partire da gennaio 2023. Si tratta solo di un anticipo a valere sulla perequazione automatica che scatterà dal prossimo anno.

L’impatto dell’inflazione

Se facciamo bene i conti con l’aumento delle bollette energetiche e dei prezzi dei generi di largo consumo, ci si accorge che l’intervento del governo è quasi una inezia. L’inflazione si è già divorata gran parte delle rendite medio basse.

L’erosione del potere d’acquisto di milioni di pensionati e lavoratori è già in corso da mesi e la rivalutazione degli assegni di pensione arriverà tardi.

Considerando il valore nominale della rendita media, vi è una perdita sostanziale bella e buona.

Per molti sarà quindi impercettibile l’aumento della pensione a ottobre, se non addirittura minore rispetto a quella di settembre. Perché l’assegno sarà comunque decurtato dalle maggiori trattenute delle addizionali locali.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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