BTp a 10 anni sopra il 4%, ma spread stabile e Bund al top da fine 2013

All'indomani dal maxi-rialzo dei tassi BCE, il BTp a 10 anni sale sopra il 4% di rendimento e il Bund arriva ai massimi da fine 2013.
2 anni fa
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BTp€i a 10 anni, rendimento e costo reale
BTp€i a 10 anni, rendimento e costo reale © Licenza Creative Commons

Perde lo 0,80% nella mattinata di oggi il BTp a 10 anni, scadenza 1 dicembre 2032 e cedola 2,50% (ISIN: IT0005494239). All’indomani dal maxi-rialzo dei tassi BCE dello 0,75%, il rendimento decennale italiano supera il 4% e si porta mentre scriviamo al 4,08%. Tuttavia, lo spread resta stabile intorno ai 230 punti base o 2,30%. In effetti, il calo dei prezzi non sta riguardando i soli titoli di stato italiani. Il Bund a 10 anni è salito a un rendimento di 1,78%, mai così alto dalla fine del 2013. Il mercato sta scontando le decisioni di ieri della BCE, grosso modo attese.

Il costo del denaro è salito a 1,25%, mentre sui depositi delle banche il tasso è stato innalzato a 0,75%.

Lotta all’inflazione sarà lunga

Stando alle previsioni dell’istituto, per quest’anno l’inflazione nell’Eurozona si attesterà a 8,1% per scendere al 5,5% e al 2,4% nel 2024. Rispetto alle precedenti stime di giugno, siamo rispettivamente a +1,3%, +2% e +0,2%. Gli investitori stanno interpretando questi numeri con la consapevolezza che la lotta all’inflazione sarà lunga e che servirà tempo per riportare la crescita tendenziale dei prezzi intorno al target del 2%.

Con il Bund che si avvicina al 2%, naturale che il BTp a 10 anni renda già oltre il 4%. Sulla scadenza a 2 anni, invece, lo spread tra i due titoli resta nell’ordine dell’1%: 1,40% il rendimento tedesco, 2,40% il rendimento italiano. E questo differenziale contenuto segnalerebbe l’elevata capacità dell’Italia di continuare ad emettere debito sui mercati.

BTp a 10 anni fino dove?

I tassi d’interesse dovrebbero salire fino alla metà dell’anno prossimo. Almeno è quanto si evince dai futures sull’Euribor. Chi immaginava fino a poche settimane fa una stretta monetaria temporanea, che già in autunno avrebbe ceduto il passo a una pausa “di riflessione”, con ogni probabilità resterà sorpreso. Ma la prosecuzione delle mosse di Francoforte dipenderà essenzialmente dall’andamento della crisi energetica, a sua volta una variabile in funzione della guerra russo-ucraina.

A quale livello di rendimento salirà il BTp a 10 anni? Tenete conto che anche per il bond italiano si tratta già dei massimi da fine 2013, quando i tassi BCE erano, però, più bassi di quelli a cui sono stati portati ieri. Al netto delle eventuali tensioni politiche interne legate al voto, potrebbero continuare a salire anche fino al 4,50% entro fine anno. Sempre a parità di spread. Se, invece, l’economia italiana si mostrasse più resiliente agli shock, così come nei mesi scorsi, probabile ipotizzare un rientro dello spread e un assestamento del rendimento decennale nella forbice 4-4,50%. Ma chiaramente sarà l’entità della stretta a determinare i massimi per i rendimenti nell’area. E siamo ben lungi dalla fine.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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