Dopo aver passato la maggior parte della propria esistenza a lavorare sono in molti a non vedere l’ora di poter porre finalmente andare in pensione, ponendo così la parola fine sulla propria carriera lavorativa.
Un traguardo, quello della pensione, molto importante, che porta però spesso a dover fare i conti con una triste realtà. Ovvero il pagamento di importi ritenuti particolarmente bassi e non idonei a soddisfare le varie esigenze quotidiane.
A tal proposito, quindi, interesserà sapere che a partire da gennaio 2023 questi fortunati pensionati potranno ottenere qualche centinaio di euro in più sull’assegno in questione.
Da gennaio 2023 qualche centinaio di euro in più sulle pensioni per questi fortunati
Abbiamo già avuto modo di vedere che le pensioni aumentano da ottobre a gennaio, ma per chi era vicino al traguardo diventa un miraggio. Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che a partire da gennaio 2023 questi fortunati pensionati potranno ottenere qualche centinaio di euro in più sull’assegno in questione. Ma di chi si tratta?
Ebbene, questo avrà luogo grazie alla tradizionale perequazione automatica delle pensioni che come ogni anno andrà a coinvolgere tutti i pensionati. Già da ottobre, come noto, i pensionati che percepiscono un reddito pari a massimo 35 mila euro l’anno potranno beneficiare di una rivalutazione del 2%, più eventualmente il pagamento degli arretrati. Questo, ricordiamo, è stato deciso per poter far fronte all’aumento generale dei prezzi.
Ad oggi, però, l’inflazione è pari all’8% e in base ad alcune stime potrebbe salire, nel 2023, addirittura a quota 10%. Un dato che non passa di certo inosservato, tanto da non escludere la possibilità che proprio a partire da gennaio 2023 si potrà avere qualche centinaio di euro in più sulla pensione.
Aumento gennaio 2023: possibile rivalutazione al 10%
L’aumento delle pensioni a gennaio 2023 potrà avere luogo per effetto di una possibile rivalutazione dei trattamenti pensionistici pari proprio al 10%. Questo in modo tale da adeguare l’importo degli assegni al caro vita.
Tale percentuale di rivalutazione al 10%, è bene sottolineare, sarebbe data dal 2% di rivalutazione anticipata da ottobre a dicembre 2022. A questa si andrebbe poi ad aggiungere un 8%. Proprio quest’ultimo dovrebbe essere il tasso effettivo calcolato dall’Istat alla fine dell’anno in corso.
Al momento, comunque, si tratta solo di ipotesi. Bisogna attendere infatti ancora qualche mese per vedere con quale percentuale si attesterà realmente l’inflazione e di conseguenza per quale valore saranno adeguate le pensioni a partire dal 2023.