Con l’ultimo decreto emergenziale del governo del Premier Mario Draghi, cioè il decreto Aiuti bis, sono stati previsti aumenti di pensioni e stipendi per i cittadini italiani. Nessun regalo da parte del governo naturalmente. Perché si tratta semplicemente di un anticipo dell’indicizzazione delle pensioni alla luce dell’elevato tasso di inflazione registrato in questi mesi. Un anticipo volto a dare ossigeno a lavoratori e famiglie che hanno subito un incremento esponenziale del costo della vita. In pratica ciò che doveva accadere a gennaio, con la consueta perequazione, viene anticipato a partire dal mese di ottobre.
“Gentile redazione, sono un pensionato di 69 anni con un assegno netto di poco più di 1.000 al mese. Ho sentito parlare di questi aumenti di pensione a partire da mese di ottobre ma non ho capito bene in cosa consisterà questo aumento e quando effettivamente percepirò, se lo farò, di più di trattamento. Tra l’altro ho sentito dire che anche i lavoratori riceveranno oltre 100 in più di aumento di stipendio come promesso dal Presidente del Consiglio Mario Draghi con il decreto Aiuti. Dal momento che mio figlio è un operaio di fabbrica e prende tra i 1.200 e di 1.300 euro al mese, vi chiedo quale sarà l’aumento che finirà nella sua busta paga. Potete spiegarmi come funziona il meccanismo di questi aumenti?”
Gli aumenti di stipendio e pensioni di ottobre, ecco le vere cifre
Un aumento pensioni e stipendi a ottobre, novembre e dicembre, anche 130 euro in più a cittadino, e ciò che si legge un po’ ovunque parlando dell’anticipo della perequazione di ottobre. Vista la grave crisi economica di questi ultimi tempi, ogni euro in più che finisce nelle tasche di pensionati, lavoratori e famiglie e ben accetto naturalmente.
Aumenti commisurati a stipendio o pensione percepiti
Naturalmente gli aumenti di pensioni e stipendi saranno commisurati a quando si percepisce di pensione e di stipendio. Il meccanismo sarà a salire perché gli aumenti saranno più cospicui quando più si ci si avvicina alla soglia massima prima citata. Gli aumenti pubblicizzati sono nell’ordine dei 230 euro in più tanto per i lavoratori che per i pensionati. Ma si tratta di cifre lorde e soprattutto di cifre che tengono in considerazione tutte e tre i mesi oggetto dell’aumento con l’aggiunta della tredicesima. Infatti gli aumenti partiranno dal mese di ottobre ma riguarderanno anche i mesi di novembre e di dicembre, oltre alla correlativa tredicesima mensilità. È naturale che per come funziona la tassazione in Italia, dal lordo al netto le cifre che finiranno effettivamente nelle tasche della popolazione sono nettamente inferiori.
Pensioni, gli aumenti di ottobre, quanto in più al mese?
In base al calcolo della perequazione per le pensioni fino a 524,35, che altro non è che l’integrazione al trattamento minimo dell’INPS, si tratta di un aumento netto di 10/11 euro in più al mese.
Aumenti maggiori al salire delle cifre percepite di trattamento o salario
Ben più cospicuo l’aumento per le pensioni che si avvicinano ai 2.600 euro al mese. In questo caso l’aumento sarà di 130 euro netti, poco più di 32 euro ad ottobre e così a novembre, dicembre e sulla tredicesima. Per gli stipendi il meccanismo è il medesimo anche se l’aumento prevede una spalmatura su più mesi (da luglio a dicembre, ndr). Per il figlio del nostro lettore, si tratta di un incremento totale e netto pari a 70 euro. Un aumento come per qualsiasi altro lavoratore con stipendio intorno a 1.200/1.300 euro al mese.