La società Pirelli ha comunicato nella giornata di ieri l’esercizio della “call” sulle obbligazioni in scadenza il prossimo 25 gennaio 2023 e cedola 1,375% (ISIN: XS1757843146). In data 25 ottobre, avverrà il rimborso anticipato alla pari e corrispondendo ai possessori gli interessi maturati fino a quel giorno. L’importo residuo delle obbligazioni garantite negoziabili alla Borsa di Lussemburgo ammonta a 533 milioni di euro, a fronte di un’emissione per 600 milioni nel 2018.
Poco prima dell’annuncio, le suddette obbligazioni Pirelli quotavano sul mercato secondario sostanzialmente alla pari.
Obbligazioni Pirelli, risparmi societari sugli interessi
In realtà, questo si avrà sul fronte degli interessi. Riducendo di tre mesi la durata delle obbligazioni Pirelli, il minore esborso a carico della società è stimabile in 1,83 milioni di euro. Non una somma eclatante per un fatturato di 5,33 miliardi nel 2021. Di fatto, il risparmio inciderà per poco più dello 0,03%. Ad ogni modo, Pirelli disponeva al 30 giugno scorso più di 2,4 miliardi di liquidità, sufficienti a coprire le scadenze per i successivi due anni.
Dunque, il rimborso anticipato delle obbligazioni “callable” s’inquadra all’interno di una strategia volta al miglioramento della posizione finanziaria complessiva, sebbene stiamo parlando di un impatto estremamente esiguo sul bilancio societario.
Le obbligazioni Pirelli sono “callable” in quanto assegnano all’emittente di esercitare la facoltà di rimborso anticipato prima della scadenza, alle date indicate nel prospetto informativo. Il taglio minimo per le negoziazioni fu fissato i 100.000 euro e multipli di tale importo, ragione per cui il bond risulta sostanzialmente rivolto ai soli investitori istituzionali. Anche per la breve durata del titolo, la quotazione ha registrato una volatilità relativamente contenuta.