Bonus 200 euro partite iva. La trappola dei contributi previdenziali che fa perdere l’indennità

L'INPS ha chiarito come deve essere verificato il requisito reddituale per richiedere il bonus, tuttavia rimangono ancora diversi dubbi sulla concorrenza dei contributi previdenziali versati volontariamente dal contribuente
2 anni fa
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bonus 200 euro
Che fine hanno fatto i 200 euro del reddito di cittadinanza?

Oramai, quasi tutti i bonus previsti dal Governo in favore dei contribuenti, sono subordinati al fatto di avere un reddito o un ISEE al di sotto di una certa soglia. Molte volte, la cosa sembra fatta apposta per escludere alcuni piuttosto che altri, ma naturalmente non è così. Il fatto è che i fondi a sostegno di una determinata agevolazione, bonus, ecc, non sono illimitati, dunque lo Stato per far quadrare i conti, si inventa requisiti che a volta sono più stringenti e a volte meno.

Tuttavia, c’è chi molte volte si sente beffato dal fatto che quello specifico bonus spetta solo a chi, ad esempio, ha un reddito fino a 15.000 euro e non a chi supera la soglia magari solo di 10 euro, come se i due fossero in una situazione economico diversa, ma invece non è affatto così.

Detto ciò, anche il bonus 200 euro partite iva spetta solo a chi ha un reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro, la soglia non è bassa, infatti il numero dei beneficiari è piuttosto elevato. Tuttavia, per prendere l’integrazione di 150 euro, è necessario che il reddito complessivo 2021, non superi le 20.000 euro.

Quindi, per ottenere il bonus 350 euro la soglia reddituale scende e di parecchio.

Detto ciò, ai fini della verifica del reddito per accedere al bonus 200 euro/350 euro, possono essere dedotti dallo stesso i contributi previdenziali versati dal contribuente in via volontaria?

La verifica dei requisiti reddituali

Con la circolare n°103/2022, sulla verifica della soglia reddituale di accesso al bonus 200 euro/350 euro partite iva, l’INPS ha chiarito quanto segue:

il valore reddituale da considerare ai fini del riconoscimento dei benefici in oggetto è quello del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale (rigo RN 2).

Nell’ambito dei contributi previdenziali effettivamente versati, non devono essere computate le somme riconosciute dall’INPS a titolo di esonero contributivo partite iva (vedi esonero contributivo di cui alla Legge n° 178/2020, Legge di bilancio 2021).

Il trattamento dei contributi versati in via obbligatoria

In, pratica l’INPS ha chiarito che, per verificare se si rispetta il limite reddituale di 35.000 per il bonus 200 euro partite iva (20.000 euro per avere l’integrazione di 150 euro), dal reddito complessivo 2021 possono essere sottratti:

  • il reddito fondiario derivante dall’abitazione principale;
  • nonché i contributi previdenziali effettivamente versati nel 2021.

Da qui, ai fini della verifica del reddito per accedere al bonus 200 euro/350 euro, possono essere dedotti dallo stesso i contributi previdenziali versati dal contribuente in via volontaria (ad esempio i contributi integrativi alla pensione)?

Noi di Investire Oggi riteniamo che vadano considerati solo i contributi previdenziali versati nel 2021, in obbligo di legge, alla propria cassa previdenziale di appartenenza. Tuttavia, sarebbe necessario che l’INPS chiarisse anche questo aspetto, considerato che i suddetti contributi possono essere dedotti dal reddito ai fini Irpef.

Non rimane che attendere chiarimenti ufficiali da parte dell’INPS.

Infine, pare utile ribadire che la domanda per richiedere il bonus 200 euro potrà essere presentata fino al prossimo 30 novembre.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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