Guadagnare di più pagando meno tasse: come funziona la flat tax incrementale che vuole introdurre la Meloni

I fratelli d'Italia puntano una tassa piatta del 15% sul totale che si è guadagnato in più rispetto all’anno precedente, con estensione del risparmio fiscale anche alle famiglie
2 anni fa
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flat tax incrementale
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Una flat tax del 15% sui redditi in eccesso rispetto a quelli dichiarati negli anni precedenti. E’ questa la proposta dei Fratelli d’Italia, che nelle ultime elezioni ha sbaragliato la concorrenza con la sua leader Giorgia Meloni. Che il centro destra voglia introdurre una flat tax non è un mistero. Soprattutto la Lega da diverso tempo si sta battendo per l’estensione della flat tax anche alle società di capitali, con riduzione dell’aliquota Ires al 20% (attualmente al 24%). Tant’è vero che è stata presentata anche una proposta di legge, AS 1071, già depositata dal 2019 presso la Commissione Finanze del Senato.

Addirittura, la Lega ha già predisposto un’app per calcolare il risparmio che i contribuente potrebbero ottenere grazie alla Flat Tax.

A oggi, l’unica flat tax in vigore si identifica con il regime forfettario. Regime fiscale al quale possono accedere professionisti e imprese individuali con compensi/ricavi annui non superiori a 65.000 euro.

Detto ciò, vediamo qual è l’idea di flat tax dei Fratelli d’Italia.

La Flat Tax della Meloni

I Fratelli d’Italia, nel loro programma elettorale parlano di “flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese”.

In particolare, mantenendo le nuovi aliquote Irpef, in essere dopo la riforma dello scorso anno, si introdurrebbe una tassa piatta del 15% su tutto quello che si è guadagnato in più rispetto all’anno precedente.

Beneficerebbero di tale chance:

  • i lavoratori dipendenti sulle ore di lavoro in orario straordinario e sugli aumenti di stipendio in seguito a promozione (flat tax per un solo anno);
  • i lavoratori autonomi ossia professionisti e imprese, in regime forfettario, per i redditi prodotti in eccesso rispetto al limite di 65.000 euro.

In realtà, nel programma elettorale si parla anche di “estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato”.

Su tale ultimo punto, il disegno di legge delega di riforma fiscale, oramai abbandanata, prevedeva già, nel passaggio al regime ordinario, una volta superata la soglia di ricavi/compensi fissata a 65.000 euro, la possibilità di pagare per ulteriori due anni un’imposta sostitutiva.

Tuttavia, l’esame della legge delega è stato concluso dalla Camera dei deputati il 22 giugno 2022, ma, a seguito della caduta del Governo, il disegno di legge non ha concluso il suo iter.

Le ulteriori proposte della Meloni

Nel programma elettorale dei Fratelli d’Italia, ulteriori obiettivi in campo fiscale sono:

  • la progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi ( già avviata lo scorso anno);
  • cedolare secca al 21% anche per l’affitto degli immobili commerciali in zone svantaggiate e degradate;
  • innalzamento del limite all’uso del denaro contante, allineandolo alla media dell’Unione europea.

Infine, i Fratelli d’Italia mirano alla revisione e alla razionalizzazione del sistema di detrazioni, deduzioni e agevolazioni, delle quali oramai si è perso il conto.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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